Cagliari: ecco gli autovelox di febbraio. Il calendario completo
La Polizia Municipale di Cagliari ha reso noto il calendario del posizionamento degli autovelox per il mese di febbraio 2019
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Rilevamento della velocità a Cagliari nel mese di febbraio 2019. Per fare in modo che la velocità venga moderata e che diminuisca il numero di incidenti stradali, il Corpo Polizia Municipale di Cagliari ha reso noto il seguente calendario indicante i giorni e i luoghi in cui saranno operativi gli strumenti di controllo della velocità per il mese di febbraio 2019:
- 4 lunedì, via Lungosaline 9,00-13,00
- 5 martedì, viale Monastir 14,30-18,00
- 6 mercoledì, via Lungosaline 9,00-13,00
- 8 venerdì, strada arginale Terramaini 9,00-13,00
- 11 lunedì, via Lungosaline 9,00-13,00
- 12 martedì, Asse Mediano 14,30-18,00
- 13 mercoledì, via Lungosaline 9,00-13,00
- 15 venerdì, Asse Mediano 9,00-13,00
- 18 lunedì, strada arginale Terramaini 9,00-13,00
- 19 martedì, Asse Mediano 14,30-18,00
- 20 mercoledì, via Lungosaline 9,00-13,00
- 22 venerdì, viale Monastir 14,30-18,00
- 25 lunedì, via Lungosaline 9,00-13,00
- 26 martedì, viale Diaz 14,30-18,00
- 27 mercoledì, strada arginale Terramaini 9,00-13,00
È opportuno rammentare che l’articolo 142 del Codice della Strada prevede sanzioni in caso di superamento dei limiti di velocità.
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Dal mare della Sardegna ai riflessi del Mediterraneo: il tappeto della designer cagliaritana Eleonora Todde conquista Napoli

Si chiama “Decoro Mediterraneo”, ed è l’opera con cui la designer e artista cagliaritana Eleonora Todde ha trasformato il tessuto in racconto, la materia in memoria.
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C’è un tappeto che racconta il mare. Non un mare da attraversare in barca, ma con lo sguardo e con le mani. Onde di lana e ricami di luce, profondità di blu che cambiano al variare del passo. Si chiama “Decoro Mediterraneo”, ed è l’opera con cui la designer e artista cagliaritana Eleonora Todde ha trasformato il tessuto in racconto, la materia in memoria.
Dopo aver conquistato il primo premio al Materia Design Festival di Catanzaro, il suo tappeto approda ora a Napoli, tra i protagonisti della mostra “’O sciore cchiù felice (è ’o sciore senza radice)”, visitabile fino a domenica 12 ottobre. Un titolo che già suggerisce radici leggere e viaggi infiniti — proprio come il mare che unisce e divide, che accoglie e inghiotte.
In mostra, Decoro Mediterraneo si offre come un frammento di mare sospeso tra sogno e tragedia. Un blu profondo, vivo, vibrante, che accoglie figure umane nascoste tra le fibre. Uomini e donne distesi, ricamati come apparizioni: alcuni sembrano abbandonati al piacere delle onde, altri evocano corpi dispersi, sospesi nel confine fragile tra la bellezza e la perdita.
È un’opera da vivere con lentezza: solo chi si ferma a sfiorare il vello scopre la presenza di quei corpi, come se la memoria stessa del mare affiorasse dal gesto tattile.
Realizzato con la tecnica del tufting e dieci tonalità di blu in lana merino e poliestere riciclato, il tappeto diventa un manifesto: un invito a riflettere sul Mediterraneo come spazio condiviso, dove le storie si intrecciano — quelle di chi naviga per vacanza e di chi parte per necessità, di chi ritorna e di chi scompare.
Il titolo gioca sul doppio significato del termine “decoro”: ornamento, ma anche dignità. E così il tappeto, tradizionalmente oggetto d’arredo, diventa superficie di memoria, luogo di rispetto e di ascolto.
Per la giuria del Materia Design Festival, l’opera di Todde ha rappresentato il perfetto equilibrio tra etica, estetica e sostenibilità. Non a caso, pochi giorni prima, era stata selezionata anche dal Lake Como Design Festival, tra i nomi più interessanti del design contemporaneo.
Ora Napoli diventa una nuova tappa di un viaggio che continuerà nei prossimi mesi in Sardegna, con esposizioni previste a Cagliari e Samugheo — luoghi simbolici di quel dialogo fra arte, artigianato e identità mediterranea che è al cuore della sua poetica.
Cagliaritana, con una formazione tra Brera e il Politecnico di Milano, Eleonora Todde è una delle voci più originali del design sardo contemporaneo. Nella sua ricerca convivono rigore e immaginazione, materia e stupore. Attraverso il suo studio di design e il progetto Progettomeraviglia, l’artista esplora il confine tra funzionalità e incanto, tra il quotidiano e il poetico.
“Amare il design significa amare l’atto stesso del creare” — spiega Todde — “è un atto che unisce intelletto, intraprendenza, ironia e ricerca della meraviglia”. E forse è proprio questa meraviglia — sottile, silenziosa, intrecciata nei fili del blu — a rendere Decoro Mediterraneo così speciale: un mare che non si attraversa, ma si sente.
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