Era l’una e mezza di stanotte quando i soccorritori hanno raggiunto il piccolo Julen, il bimbo di due anni caduto due settimane fa in un pozzo artesiano nei pressi di Malaga, Spagna.

“Disgraziatamente… nonostante tanti sforzi da parte di tanta gente, non è stato possibile… #RIP Julen” questo il tweet della Guardia Civil che rivolge poi ai familiari le più sentite condoglianze.

Il padre del bambino, colto da malore, è stato subito soccorso. La notizia è stata twittata anche dal Ministero dell’Interno spagnolo che ha anche sottolineato lo sforzo della Guardia Civil, dei minatori e di tutta la squadra di emergenza.

Il corpo del piccolo è stato trovato a più di 100 metri sotto terra. L’ultimo tratto, quello per raggiungerlo, era particolarmente duro per la presenza di rocce che sono state fatte saltare con piccole cariche esplosive.

Adesso resta da capire come abbia fatto un bambino a cadere in quel pozzo. I genitori avevano già perso, nel 2017, un altro figlio, accasciatosi mentre passeggiavano in spiaggia. Doppio dolore per loro.

I Carabinieri di Villasor, con il supporto dei colleghi di Serramanna, Villamar e Samatzai, hanno tratto in arresto un 27enne di origine marocchina, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione.

L’intervento dei militari è seguito all’ennesimo episodio di minacce e vessazioni che il giovane avrebbe rivolto ai propri genitori, nel tentativo di ottenere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

Giunti presso l’abitazione di famiglia, i Carabinieri hanno constatato la gravità della situazione e, dopo aver riportato la calma, hanno proceduto all’arresto del 27enne.

Ricostruita la vicenda, l’uomo è stato condotto al carcere di Uta.