Scompare dai radar l’aereo su cui volava Emiliano Sala, calciatore italo-argentino
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Stava sorvolando la Manica diretto verso Cardiff ma se ne sono perse le tracce: l'aereo su cui viaggiava insieme al pilota l'attaccante italo-argentino scompare dai radar
Ore di ansia per l’aereo su cui viaggiavano Emiliano Sala, calciatore italo-argentino e il pilota: come riporta TgCom, l’aereo su cui volava l’attaccante argentino di origini italiane del Cardiff City risulta scomparso dai radar mentre era in viaggio da Nantes. Secondo la polizia francese, i collegamenti tra i radar e il velivolo si sarebbero interrotti mentre l’aereo sorvolava il Canale della Manica nei pressi del faro di Casquets. A bordo del Piper Malibu ci sarebbero solo l’attaccante e il pilota. L’argentino, allenato da Ranieri nell’esperienza in Ligue 1 al Nantes del tecnico italiano, ha segnato 12 gol in 19 partite nel campionato francese in questa stagione, prestazioni che avevano convinto il Cardiff a concedergli un’opportunità in Premier League pagando 17 milioni di euro il cartellino (cifra record per i gallesi).
Il bomber però in Galles non è mai arrivato e l’allarme è stato lanciato dalla polizia francese. Secondo le ricostruzioni dei media inglesi, del velivolo si sono perse le tracce radar mentre sorvolava la Manica e ora risulta disperso in mare. Le operazioni di ricerca sono iniziate nella notte con l’utilizzo di elicotteri di recupero, ma non c’è ancora nessuna traccia di Emiliano Sala e del pilota.
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Accadde oggi. 16 giugno 1940: i francesi iniziano i bombardamenti su Elmas
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Per l'Italia, la seconda guerra mondiale iniziò il 10 giugno 1940, quando Mussolini scese ufficialmente in campo al fianco di Hitler. Nello stesso mese, la città di Cagliari divenne avamposto di guerra, prezioso bastione mediterraneo della coalizione italo-tedesca, e già a metà giugno l'aeroporto di Elmas fu bombardato.
Per l’Italia, la seconda guerra mondiale iniziò il 10 giugno 1940, quando Mussolini scese ufficialmente in campo al fianco di Hitler. Nello stesso mese, la città di Cagliari divenne avamposto di guerra, prezioso bastione mediterraneo della coalizione italo-tedesca, e già a metà giugno l’aeroporto di Elmas fu bombardato.
Il pomeriggio del 16 giugno il capoluogo sardo subì il primo attacco aereo, sferrato da alcuni velivoli francesi partiti forse dalla vicina Tunisia, ancora sottoposta a regime coloniale. I danni riportati dall’obiettivo – l’aeroporto di Elmas, e soprattutto l’edificio del Comando, dove si trovavano ricoverati alcuni idrovolanti – non furono ingenti, ma risultarono colpiti alcuni hangar e la postazione contraerea, mentre diversi aviatori furono uccisi. Nessun civile rimase invece ferito, e questo grazie al fatto che buona parte delle bombe risultarono in definitiva innocue, in quanto caddero nel vicino stagno.
Fu da subito evidente la vulnerabilità dell’isola e del suo capoluogo, ma nell’immediato nessuno volle dare risalto al fatto e all’evidenza che i danni – per i civili – sarebbero potuti essere nettamente più ingenti. Il 24 giugno una seconda ondata di attacchi vide colpire le riserve di carburante di Monte Urpinu e della zona circostante, ma ancora una volta l’unico obiettivo civile – forse colpito erroneamente – risultò essere un isolato villino eretto a poca distanza dalla Basilica di Bonaria.
Nei mesi successivi gli attacchi proseguirono, senza mai realmente intimidire i cittadini, che continuavano in larga parte a sentirsi tutelati in quanto civili.
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