“Faber in Sardegna”: al cinema Odissea di Cagliari il documentario di Cabiddu a 20 anni dalla morte di De Andrè
Oggi a Cagliari un ricordo di Fabrizio De André nel ventennale della scomparsa: al Cinema Odissea si proietta il documentario di Gianfranco Cabiddu "Faber in Sardegna", il racconto del rapporto tra De André, l'isola e un luogo speciale come l'Agnata, la località che il cantautore elesse a suo buen retiro
Appuntamento in ricordo di Fabrizio De André, venerdì sera, 11 gennaio, a Cagliari, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa del grande cantautore genovese: al Cinema Odissea, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito fino a esaurimento posti, verrà proiettato “Faber in Sardegna”, il documentario diretto nel 2015 da Gianfranco Cabiddu che racconta il rapporto tra De André, l’isola e un luogo speciale come l’Agnata, la località nei pressi di Tempio Pausania che il cantautore elesse a suo buen retiro.
Il film, prodotto da Clipper Media con Rai Cinema, raccoglie rare immagini d’archivio, fotografie e spezzoni di filmati familiari, testimonianze di amici e personalità della musica e della cultura che raccontano un De André privato, intimo. E poi gli omaggi dal vivo dei tanti musicisti che si sono esibiti nei vari concerti all’Agnata organizzati per anni, dal 2005 al 2011, dal festival Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André: tra gli altri, Danilo Rea, Paolo Fresu, il compianto Gianmaria Testa, Cristiano De André, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli.
Con il regista Gianfranco Cabiddu aderiscono alla serata la Fondazione Andrea Parodi, Premio Andrea Parodi, Elenaledda Vox associazione culturale, Mare e Miniere – rassegna itinerante di Musica, Teatro, Danza -, il festival Creuza de Mà – Musica per Cinema, Spazio 2001 Soc.coop. e il festival Time in Jazz.
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Lo sapevate? In Sardegna si trova la Roccia dell’Orso: uno dei monumenti naturali più famosi dell’Isola
Si trova nei pressi di Palau dove domina a 120 metri d'altezza la zona, ed ogni anno migliaia di persone accorrono a visitare questa "opera d'arte" lavorata dagli agenti atmosferici nel tempo.
La Roccia dell’Orso è uno dei monumenti naturali più noti della Sardegna.
Si trova nei pressi di Palau dove domina a 120 metri d’altezza la zona, ed ogni anno migliaia di persone accorrono a visitare questa “opera d’arte” lavorata dagli agenti atmosferici nel tempo.
La sagoma assomigliante in modo stupefacente all’orso che scruta il mare, da il nome al capo che guarda il parco dell’arcipelago della Maddalena.
Questa zona sembra avvolta fa un alone di mistero, e a confermarlo è lo scrittore Victor Berard – celebre studioso di Omero – che afferma che la “terra dei Lestrigoni”, i giganti cannibali protagonisti del decimo libro dell’Odissea, sia identificabile con questo luogo del Mediterraneo.
Il mito narra dello sbarco di Ulisse nei pressi della fonte Artacia, in cerca di cibo e acqua per l’equipaggio. Ben presto però i Greci divennero il pasto per i temuti giganti, e furono costretti a una fuga disperata dopo aver perso numerosi uomini.
La prima attestazione storica della “scultura” realizzata dalla natura è del geografo greco Tolomeo (II secolo d.C.), che oltre a darne le coordinate, ha raccontato del terrore che incuteva ai naviganti perché in grado di attirare le navi, quasi come un magnete. In effetti nello specchio d’acqua di fronte la roccia, sono stati rinvenuti relitti di imbarcazione di varie epoche, a conferma anche di un intenso traffico navale nel corso dei millenni.
La roccia granitica, si presenta levigata, quasi scavata in superficie, e si presenta con un tonalità di colore che vanno dal giallo e rosato. Nella zona sono presenti vari percorsi archeologici e naturalistici, inoltre meritano di essere visitati la Fortezza di Monte Altura e l’affascinate Museo Etnografico.
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