La Befana arriva a Cagliari e nelle case dei sardi porta una calza sempre più ricca.  Nell’ultimo giorno utile prima dell’Epifania, infatti, negozi di dolci e cioccolati del centro sono stati presi d’assalto, per la gioia dei commercianti che infliggono un colpo bene assestato alla grande distribuzione dei centri commerciali. Mamme e papà, dunque, sempre alla ricerca del prodotto migliore per non tradire una tradizione tra le più gustose. A sorridere, i piccini e forse anche qualche adulto. La calza si aspetta a tutte le età.

Finito il Natale, via all’anno nuovo e subito si pensa alla vecchietta a cavallo della scopa, per chiudere felicemente le feste. Ma la corsa alle caramelle per alcuni ha il via solamente  nelle ultime ore  immediatamente antecedenti al 6 gennaio. «I bambini sono sempre più svegli» commenta Italo Sulliotti dalla viale Trieste «girano per tutta la casa e trovano la calza prima del 6. Quindi i genitori la preparano quasi la notte prima». Cioccolati e caramelle di ottima qualità, per soddisfare i palati e le tasche di tutti, dato che la composizione è affidata allo stesso cliente che sceglie tutto ciò che più gli piace e conviene. Anche se, almeno questa volta, il portafoglio non si guarda con particolare attenzione.

La Befana arriva a Cagliari e nel sacco però non ci sono solamente dolci. Se gli zuccherini vanno sempre per la maggiore, anche i giocattoli sono ben graditi ai fanciulli. Quasi a fare concorrenza a Babbo Natale. Questione di gusti, certo, oppure di esigenze.  «Bisogna considerare che molti bambini hanno intolleranze alimentari o particolari problemi» spiega Paolo Bitti di “Zorro” «ragion per cui si vira sui giocattoli». Tra gli scafali di via Sonnino, la vecchina rugosa fa la sua comparsa e i genitori si affrettano a riempire la calza di questo e di quello: «la gente viene qua e si fa la calza, che in casa non manca mai, con quello che vuole. Noi mettiamo a disposizione i nostri prodotti e qualcosa dalle eccedenze. Tutta roba di qualità».

Insomma, crisi o no, i cagliaritani e i sardi non rinunciano all’Epifania. Ne è convinto Enrico Rais di Pacini, nella sede di piazza del Carmine. Tra il via vai di dolci e cioccolatini, commenta soddisfatto «quest’anno è andato bene. La Befana arriva a Cagliari ed  è un appuntamento al quale i sardi non mancano mai».

Un  sacco sempre più ricco, quello della Befana, ma anche sempre più “specializzato”. Cambiano i tempi e cambiano i gusti, infatti, ma soprattutto le necessità. Ed ecco che i commercianti si devono adeguare. «È stato un successo quest’anno» commenta Carla Pacini, dalla via Paoli, tra la folla che riempie la storica dolceria del centro «ma i clienti oggi hanno sempre più esigenze alimentari particolari e quindi ci sono caramelle e dolci adatti. Noi accontentiamo tutti. La calza, la aspettano i bambini? No, anche gli adulti».

È un giorno triste per Villanova. La comunità saluta con profonda commozione la Signora Marcella Gilio, presenza costante, discreta e instancabile, che per decenni ha contribuito a dare colore, bellezza e vita al quartiere. La sua scomparsa improvvisa lascia un vuoto difficile da colmare, non solo affettivo ma anche umano e sociale.

Foto di Giuseppe Vacca

Tra le prime artefici dell’abbellimento floreale di Villanova, Marcella Gilio ha vissuto tutta la sua vita nello stesso angolo di via Piccioni, diventato negli anni uno dei punti più fotografati della città. Un piccolo tratto di strada che, grazie alla sua cura e dedizione, è finito sulle riviste di settore e negli scatti di migliaia di turisti, diventando simbolo dell’identità e della bellezza del quartiere nel mondo.

Vincitrice di numerose edizioni del concorso “Balconi fioriti a Villanova”, dagli inizi degli anni Novanta fino ai giorni nostri, era conosciuta e stimata non solo dai residenti ma anche da chi, passando, si fermava ad ammirare i suoi fiori e a scambiare con lei qualche parola. Con la sua gentilezza e la sua passione, Marcella non si limitava a curare piante e balconi: coltivava relazioni, dialoghi, senso di appartenenza.

La sua scomparsa segue di poco quella dell’indimenticabile Signora Assunta Pisu, segnando un momento particolarmente doloroso per Villanova, che vede venir meno due figure simboliche della propria storia recente. Con loro se ne va un pezzo di memoria collettiva e di quotidianità condivisa. E quel tratto di via Piccioni, oggi, non sarà più lo stesso.

Gli abitanti del quartiere e l’intera comunità si stringono con affetto attorno alla famiglia, condividendo il dolore per una perdita così grande. Buon viaggio, Signora Gilio. Grazie per il suo impegno, per i colori donati a Villanova e per le lunghe chiacchierate che resteranno nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.