È stata questa mattina presto  la speleologa che ieri pomeriggio era caduta nella grotta chiamata l’Abisso del vento, nelle Madonie (Palermo). La donna, 45 anni, si trovava lì per un’escursione con altri sette amici quando è caduta, scivolando ad una profondità di 100 metri e rompendosi una gamba. I suoi amici, due dei quali sono rimasti accanto a lei a 100 metri di altezza, inizialmente hanno pensato di poterla salvare da soli ma, come riporta il Corriere della sera, per raggiungere l’anfratto era necessario passare per un cunicolo tortuoso lungo due chilometri.

Ci sono volute ore di apprensione perché i trenta uomini del Soccorso alpino riuscissero ad imbracare la donna nella barella e portarla su. Le squadre del Cnsas hanno allestito un campo base fuori dalla grotta mentre un medico e due tecnici sono scesi per primi nell’anfratto per capire quali fossero le condizioni della donna, poi l’ok per la risalita lenta in barella.

Una volta tirata fuori la barella, la donna è stata portata via in elicottero verso l’ospedale più vicino.

Un secolo di vita, di storie, ricordi e saggezza custoditi in un sorriso che racconta l’anima più autentica della nostra isola.

La Sardegna, terra di longevità, ancora una volta ci regala un esempio straordinario di vita lunga e piena: Tzia Antonietta è il simbolo di una generazione che ha attraversato cambiamenti epocali, mantenendo intatti i valori della famiglia, della comunità e delle tradizioni.

Un ringraziamento speciale va a Pierino Vargiu e Angela Mereu, instancabili ambasciatori dei centenari sardi, per il loro lavoro prezioso e appassionato, e per averci donato foto e informazioni di questa giornata speciale.