Anche i ricchi piangono: triplice omicidio in Austria, famiglia di nobili sterminata

Triplice omicidio nella nobiltà austriaca. La polizia ha arrestato il conte Anton von Goess per l'omicidio del padre, conte Ulrich von Goess, della madre, Margherita Cassis Faraone, di 87, friulana, e di un altro figlio del conte, Ernst. L'omicida ha confessato
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Tra le vittime c’è anche un’italiana, la contessa Margherita Cassis Faraone, di 87 anni, friulana, sposata con il conte Ulrich von Goess, di 92 anni, anche lui ucciso. La terza vittima è il figlio Ernst. L’omicidio è avvenuto nell’antica dimora di Bockfliess, di proprietà di Ulrich von Goess. Sua moglie, Margherita Cassis Faraone era di Terzo di Aquileia (Udine). Secondo la principale agenzia di stampa austriaca, la APA, sul caso il procuratore del distretto di Mistelbach avrebbe sottolineato che frequenti erano i litigi in famiglia. Il triplice omicidio sarebbe avvenuto giovedì e l’arrestato, che sarebbe già stato interrogato, sarebbe rinchiuso nella prigione di Korneuburg da ieri pomeriggio. Il magistrato avrebbe incaricato di sottoporre il presunto omicida a esami clinici, anche psichiatrici, per verificare se avesse fatto uso di sostanze particolari prima di commettere l’assassinio. La settimana prossima, invece, saranno eseguiti esami autoptici sui corpi delle tre vittime. L’APA conferma che l’omicida avrebbe sparato, probabilmente cinque colpi del fucile da caccia. A lanciare l’allarme è stata una donna che avrebbe dichiarato di essersi insospettita dopo che giovedì aveva sentito rumori “come scoppi”.

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Un cane «cui è stata violata l’anima»: Giulia, abbandonata quando aveva più bisogno, lotta per tornare a vivere

Chi volesse contribuire al suo recupero può contattare il canile Tana di Bau al numero 328 3661490.
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È stata accolta in condizioni disperate, ridotta a pelle e ossa, svuotata nello sguardo e nel corpo. Così è arrivata Giulia – come è stata chiamata dai volontari – al rifugio Tana di Bau di Quartu Sant’Elena. Dietro di sé una storia di abbandono, indifferenza e crudeltà che ha lasciato ferite profonde, non solo fisiche.
«Raramente troviamo cani così messi male, svuotati nell’animo e nel corpo, cani a cui è stata violata l’anima», racconta Elena Pisu, responsabile del canile. Le sue parole pesano come macigni e descrivono un dolore che non si può ignorare.
Giulia è affetta da leishmaniosi, ha una grave insufficienza epatica, ed è «anemica da far paura». È uno scheletro con il pelo, e fino a pochi giorni fa non riusciva nemmeno a stare in piedi. Queste – precisano i volontari – sono solo le patologie visibili. Il danno più grande, quello più difficile da curare, è forse quello emotivo: lo smarrimento negli occhi, il tremore al contatto umano, la paura del mondo.
Ora Giulia ha finalmente un nome e una cuccia calda. Ma la strada per la guarigione è ancora lunga e in salita. «Le stiamo dando tutto quello che possiamo», dice Elena Pisu, «ma ha bisogno di aiuto, di cure veterinarie costanti e di tanto, tantissimo amore per recuperare anche solo un frammento di fiducia».
Chi volesse contribuire al suo recupero può contattare il canile Tana di Bau al numero 328 3661490. Ogni piccolo gesto può fare la differenza per questa anima spezzata.

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