Accanto al famoso Monopoly c’è Tancas, la versione sarda che permette di giocare e divertirsi con i luoghi conosciuti della nostra Isola.

“Dicono che per i sardi uno degli obiettivi più importanti nella vita sia acquistare terreni e costruirsi case… chi può dire il contrario? TANCAS è il gioco di negoziazione che mette alla prova il sardo che c’è in voi. Attraverso un percorso che abbraccia le quattro direzioni cardinali dell’Isola vi contenderete gli appartamenti nei luoghi più caratteristici della Sardegna. Dovrete contrattare, investire e agire d’astuzia per non cadere vittima delle carte Amistade e Chentu concas, chentu berrittas, può succedere che alla fine dobbiate offrire una birra al bar a tutti…

Riuscirete a fare gli investimenti giusti e diventare i più ricchi della Sardegna?” si legge scritto nel sito. Ideato dal grafico lussurgese Simone Riggio, prodotto e distribuito da Damoelà, una società cooperativa sardo-genovese che nasce dall’incontro tra la passione per il gioco e l’attenzione a dinamiche culturali e sociali, è presente in molti negozi di zona. Le illustrazioni sono di Dino Sechi. Per sapere dove trovarlo, occorre visitare la pagina web. “Intendiamo proporre il gioco come un momento di aggregazione sana e sostenibile, in grado di promuovere messaggi di diversa natura”.

Una vicenda diventata virale, quella di Belen Rodriguez, ha preso vita in modo del tutto inaspettato: sul palco di un concerto.

A dare voce alla storia è stata Maria Luisa Congiu, una delle cantanti sarde più amate, che ha trasformato la lite tra la showgirl argentina e il benzinaio di Porto Cervo in una trallallera ironica, tutta da ascoltare. Il video della discussione tra Belen e il benzinaio è così finito sotto i riflettori.

«Ieri, durante il mio spettacolo, ho deciso di giocare con la storia di “Belen vs Benzinaio” proponendo una trallallera scherzosa» ha spiegato Maria Luisa su Facebook, accompagnando il post con il filmato dal palco. «Tutti possono commettere errori, ma se sbagli e manchi di rispetto, specialmente a chi sta lavorando, la cosa giusta è chiedere scusa. Non importa chi sei, il rispetto e la dignità sono valori che non hanno prezzo. Trallalleraleralerallalleratrallalleraleralerallalà…».