“Gravissima carenza di personale in Ostetricia al Brotzu”: la lettera di denuncia

Il personale non viene messo nella condizione di svolgere al meglio il proprio lavoro, medici e soprattutto ostetriche e Oss sono insufficienti e le continue emergenze sono tali che in alcuni momenti i reparti rimangono privi del personale mettendo a rischio la sicurezza delle pazienti e la qualità del servizio.
In ostetricia, tra sala parto, reparto e sala operatoria, le ostetriche dovrebbero essere almeno in 3 per ogni turno, anche perché si tratta di un reparto d’urgenza, visto che c’è il pronto soccorso diretto. Tuttavia in questo momento, nel reparto in questione del Brotzu, le ostetriche che fanno i turni sono 7, più 5 che però lavorano solo la mattina o solo la sera. Diventa così materialmente impossibile garantire la presenza di 3 ostetriche per turno. Questo il contenuto di una lettera inviata dai lavoratori ai vertici dell’Azienda ospedaliera e che denuncia una situazione ormai insostenibile.
Quando questa presenza non è garantita, dato che non esiste un’ostetrica che sia addetta esclusivamente al pronto soccorso, se giunge in reparto una donna gravida che sta male, l’ostetrica di turno deve abbandonare il reparto o peggio la sala parto, per dedicarsi al pronto soccorso. Spesso l’ingresso in pronto soccorso si trasforma in un cesareo d’urgenza e l’ostetrica deve necessariamente entrare in sala operatoria con la paziente, considerato che, come segnalano le ostetriche, si trovano solitamente in due e talvolta addirittura da sole per l’intero reparto, va da sé che le partorienti rimangano da sole.
Anche se vengono richiamate le ostetriche reperibili, nel lasso di tempo che intercorre tra la chiamata e l’arrivo della nuova ostetrica, la prima rimane da sola a gestire l’ingestibile. Se è possibile, il sabato e la domenica, giorni in cui gli ambulatori sono chiusi la situazione è anche più critica, visto che non si può contare nemmeno sull’aiuto delle colleghe che effettuano le visite di controllo e che comunque per intervenire dovrebbero a loro volta sospendere le visite, lasciando le pazienti in attesa chissà per quanto tempo. Gli Oss, operatori socio sanitari, sono completamente soli, uno per turno. Prestare assistenza a una paziente che non si può muovere dopo un intervento, che magari pesa 80 chili, lavarla o farla alzare, moltiplicato per i 28 posti letto in ostetricia e i 29 in ginecologia rende bene l’idea di quale sia la qualità del servizio nonostante l’impegno che il personale possa metterci. Sono numerose e tutte protocollate le segnalazioni di medici e personale del reparto, che sono arrivate nel corso di quest’ultimo anno sulla scrivania della direzione sanitaria e dei dirigenti dell’azienda che però al momento non hanno preso ancora provvedimenti.
Come testimoniano il personale e le numerose lettere delle stesse pazienti del reparto di ostetricia, solidali con le ostetriche e le Oss, capita di frequente che le partorienti o le degenti rimangano prive di assistenza o siano costrette a interminabili attese negli ambulatori. In piena violazione dell’accordo Stato-Regioni del 2010 che prevede espressamente che ogni ostetrica abbia non più di 4 turni di notte al mese, capita che alle ostetriche vengano assegnati anche 2 o addirittura 3 turni a settimana. Non si tratta solo di una rivendicazione, assolutamente legittima di diritti di lavoratrici che sono costrette a turni pesantissimi, ma nel reparto la preoccupazione è rivolta anche e soprattutto alle pazienti: lavorare a ritmi così serrati ed essere costrette ad abbandonare una paziente per seguirne una più urgente, concentrarsi su un caso, ma con la testa a quello che si è dovuto momentaneamente lasciare, porta a commettere degli errori e a mettere a repentaglio la salute delle donne e rischiare il proprio posto di lavoro. Si è parlato di 5 nuove ostetriche che dovrebbero essere aggiunte, ma non si sa con certezza se e quando arriveranno, intanto la situazione rimane di una criticità estrema e il personale che ha già segnalato secondo i canali di legge la situazione non ottenendo risposte ha deciso di segnalare in forma anonima, per ovvi motivi, agli organi di stampa in quali condizioni è costretto a lavorare quotidianamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA