Il Serramanna regola la pratica Villasimius e alla decima giornata confeziona un 3 a 0 che lo porta sempre più in testa alla classifica. Una gara a due facce per gli uomini di Carracoi. Contratti e opachi nel primo tempo, seppur subito in vantaggio, ma belli e brillanti nel secondo tempo.

Al via un vero e proprio tour de force per il Serramanna, con tre gare fondamentali spalmate in sette giorni, per il proseguo del campionato ai vertici. Carracoi recupera Silva, impiegato davanti alla difesa, ma deve fare a meno di Marco Ena, indisponibile. Per il resto, formazione identica a quella vista domenica scorsa, con la confermata coppia di attacco Secci-Amorati, e Meloni dietro al duo. Esordio in panchina, al fianco del mister di Sardara, per il vice Claudio Corrias.

Serramanna subito aggressivo e neanche il tempo di iniziare e subito arriva al gol. Lancio profondo per Amorati, sponda di testa del numero 9 e Meloni si inventa il gol della domenica con un colpo al volo di controbalzo che gela Frau. Villasimius prova a rendersi pericoloso sulla fascia sinistra con i cross di Perra ma la difesa è attenta. Gli ospiti a poco a poco si affacciano prepotentemente dalle parti di Secchi, ma Vargiolu e i due Concas non impensieriscono troppo il numero 12. Villasimius, comunque, almeno nei prima parte di gara, maggiormente avanti, con i locali più contenuti e accorti. La punizione di Silva al ventesimo minuto non dà particolari grattacapi alla retroguardia avversaria. Villasimius sempre avanti e per poco il pareggio non arriva su colpo di testa di Concas da calcio d’angolo. Dall’altra parte, Meloni e Amorati provano a sfondare il muro, in una partita che minuto dopo minuto si fa sempre più nevrotica, con il Serramanna che in alcuni casi sembra complicarsi la vita eccessivamente. Di fronte, un avversario tostissimo e agguerrito, soprattutto con Gabriele Concas e Cireddu. Serramanna nel finale di tempo ha però la palla buona del gol. Medda di forza per Secci, con il numero 18 che defilato ma in buona posizione non calcia e sceglie di restituire il favore, ma il numero 21 spara alto. Agli sgoccioli della prima frazione di gioco il Villasimius chiude con un colpo di testa di Luca Concas, su calcio d’angolo, di poco a lato, e con un palo sfortunato di Vargiolu.

Nel secondo tempo il Serramanna cambia faccia, parte forte e fa subito 2 a 0. Frongia lancia Amorati , ingenuità della difesa ospite, e il numero 9 va a segno. Villasimius non perde lo smacco e Gabriele Concas ci prova con un calcio di punizione, comodo per Secchi. Dall’altra parte, il Serramanna ci prova con Medda, ma dalla distanza il pallone finisce abbondantemente fuori. I locali, paghi del vantaggio, giocano con maggiore distensione e al quarto d’ora appena si sblocca anche Silva con un calcio di punizione magistrale alla sinistra di Frau. 3 a 0 e gara in discesa. Serramanna, rispetto al primo tempo, in uno stile totalmente diverso. Per gli ospiti, Rais prova a tenere accesso il lumicino ma i bianchi sono irriconoscibili. Il Serramanna è un fiume in piena e al 25esimo è la traversa a negare la gioia del gol a Medda, su azione di Amorati. Medda, ancora super, prova a imbeccare Coccodi, subentrato a Secci, ma Palmas sbarra la strada al numero 10. Nel finale i mediocampidanesi sono padroni della gara e Amorati chiama Frau alla gran parata che nega al numero 9 il poker, prima di lasciare spazio a Yacouba. Coccodi, servito dal neoentrato Pau, trova il pertugio, ma è troppo impreciso. In chiusura di gara il Villasimius prova a salvare l’onore con la forza della disperazione, ma la punizione di Rais non trova la porta.

Non era cannabis a uso farmaceutico né coltivazione legale destinata a fibre tessili. Era marijuana pronta per il mercato degli stupefacenti quella scoperta e sequestrata nelle campagne di Assemini, dove la Guardia di finanza ha portato alla luce una delle più grandi piantagioni mai individuate nel Sud Sardegna. A confermarlo, l’altro ieri, è stato il Tribunale del Riesame di Cagliari, che ha convalidato il maxi sequestro eseguito lo scorso 29 ottobre.

In totale sono state sottratte al mercato circa quattro tonnellate di cannabis indica, non sativa: 2.467 piante, oltre 1.400 chilogrammi di infiorescenze, 12 litri di olio, resine e 42 chili di polline. Un quantitativo industriale, incompatibile con qualsiasi utilizzo consentito dalla normativa vigente.

L’operazione, condotta dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Cagliari e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha preso avvio da una segnalazione della Sezione aerea delle Fiamme gialle di Elmas, che aveva individuato dall’alto una sospetta coltivazione nell’agro di Assemini. Gli accertamenti successivi hanno permesso di risalire a un fondo agricolo concesso in locazione a una ditta individuale formalmente attiva nella coltivazione di piante per fibre tessili, spezie e prodotti farmaceutici.

Ma l’attività reale, secondo gli investigatori, era ben diversa. Le Fiamme gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria, diretto dal colonnello Paolo Pettine, hanno individuato un sito internet riconducibile alla ditta, completo di shop online, attraverso il quale venivano messe liberamente in vendita infiorescenze di canapa e derivati come oli, pollini e resine. Una promozione massiccia che trovava ulteriore riscontro sui social media.

Dall’analisi complessiva è emerso che il vero core business dell’azienda non era la coltivazione lecita di canapa per usi industriali o alimentari, ma la produzione e la commercializzazione di infiorescenze e prodotti derivati, attività ritenuta fuori dai limiti di legge.

Oltre alla piantagione, i finanzieri hanno sequestrato infiorescenze già confezionate per la vendita, centinaia di flaconi di olio di canapa e “polline grezzo” destinato alla preparazione di hashish. Il materiale era custodito in un locale commerciale adibito a laboratorio, dotato di attrezzature per il confezionamento finale: imballaggi, etichette e involucri con il marchio della ditta.

Le analisi effettuate dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno confermato la presenza di Thc con valori fino allo 0,79%, superiori ai limiti consentiti. Durante i controlli sono state inoltre riscontrate irregolarità in materia di lavoro sommerso, ora al vaglio degli inquirenti.

Un’operazione che, secondo gli investigatori, ha evitato l’immissione sul mercato di un’ingente quantità di droga e smascherato un sistema imprenditoriale che, dietro una facciata agricola, nascondeva un’attività illegale su larga scala.