“Ho preso un bel respiro e ho raccontato a tuttu la verità su Alex”. Con queste parole, una ormai ex futura sposa australiana ha raccontato al Daily Mail il triste epilogo del suo matrimonio mai celebrato. La ragazza, infatti, la sera prima di convolare a nozze, mentre festeggiava con le amiche, aveva ricevuto dei messaggi da un numero sconosciuto ma presto la giovane ha capito di chi si trattasse.

Casey (nome di fantasia, ndr) ha scoperto così i tradimenti ripetuti del fidanzato con una donna che aveva deciso di metterla in guardia, inviandole i testi dei messaggi che il suo futuro marito aveva inviato alla sua amante. Sconvolta, la giovane non si è fatta però prendere dallo sconforto e il giorno dopo è arrivata all’altare ma, invece di leggere le promesse matrimoniali, ha deciso di leggere davanti a tutti i messaggi del fidanzato. 

“Oggi non ci sarà nessun matrimonio, ma ci sarà al suo posto una celebrazione dell’onestà, della ricerca del vero amore seguendo il proprio cuore, anche quando questo fa male”, ha detto ai presenti. Matrimonio saltato ma non la festa. La ragazza, infatti, ha voluto tenere lo stesso il ricevimento di nozze, con amici e parenti.

«Se riuscite a cucinarlo meglio di me, torno in Libano a nuoto». Non usa giri di parole Abbas Ahmad, lo chef e food influencer libanese meglio conosciuto sul web come Habibi Original, per lanciare il guanto di sfida alla Sardegna. Al centro della contesa c’è uno dei re della tavola isolana: l’agnello. Il ristoratore, celebre per il tormentone «Habibi, yalla», ha pubblicato un video diventato immediatamente virale in cui mette alla prova una delle tradizioni gastronomiche più radicate e identitarie della regione.

Nel reel della discordia, lo chef mostra una testa d’agnello preparata secondo la sua personale ricetta: una cottura lentissima di ben dieci ore. Ahmad illustra minuziosamente la tecnica, spiegando che la carne viene avvolta in carta da forno e poi sigillata nell’alluminio, con un avvertimento categorico: «La stagnola non deve mai toccare il cibo».

Ma a far esplodere la polemica non è stata solo la ricetta, quanto il racconto del suo viaggio nell’Isola. L’influencer sostiene infatti di aver girato a lungo la Sardegna alla ricerca del leggendario agnello sardo, senza però averne trovato traccia nei menù: «Neanche un ristorante lo faceva, neanche uno ne abbiamo trovato», ha dichiarato nel video, un’affermazione che ha scatenato l’immediata reazione degli utenti sardi.

Il finale del filmato è una provocazione in piena regola, studiata per stuzzicare l’orgoglio dei pastori e degli chef sardi. «Sfido tutta la Sardegna: se riesci a fare un agnello così, fai un video e taggami. Se sei più bravo, non solo ti promuovo gratis e ti regalo dieci casse di vino libanese, ma torno a casa a nuoto ammettendo che sei migliore di me».

Abbas Ahmad non è nuovo a queste uscite teatrali — marchio di fabbrica del suo personaggio social — ma toccare l’agnello in Sardegna significa toccare un nervo scoperto. Resta ora da vedere se qualche agguerrito ristoratore sardo raccoglierà l’invito, pronto a dimostrare che, sul proprio terreno, la tradizione millenaria dell’Isola non teme alcun “Habibi”.