Puddu (M5S) parla della sentenza che lo ha costretto a ritirarsi: “Una ‘bussinara’, ma ne uscirò più forte”

L'ex sindaco di Assemini però ha promesso: «ne uscirò più forte!».
canale WhatsApp
Mario Puddu, ex sindaco di Assemini del Movimento Cinque Stelle, torna a parlare dopo la sentenza di condanna per abuso d’ufficio nei suoi confronti del 18 ottobre che lo ha costretto a ritirarsi dalla corsa per la presidenza della Regione Sardegna. «Questa esperienza politica mi ha regalato quella che per adesso ritengo la più bella giornata della mia vita – racconta Puddu – (il 10.06.2013, giorno in cui sono diventato sindaco di Assemini) e quella più triste (il 18.10.2018, insomma, si seus cumprendius). Lutti di cari a parte».
«Diciamo da sempre che le difficoltà aiutano a crescere – spiega l’ex primo cittadino asseminese – da sindaco dicevo “meglio delle buone e costruttive critiche, perché aiutano a migliorare il mio operato”. Certo, il “conto” che mi è stato presentato giovedì scorso è davvero tosto e inaspettato: arrori, pitica sa bussinara!».
«Tra riflessioni, risate autoironiche, prese di coscienza, abbracci e messaggi di conforto, momenti in cui accuso il colpo, sto metabolizzando la vicenda e maturando una convinzione che diventa sempre più certezza: ne uscirò più forte!» conclude l’ex candidato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fotovoltaico a Putifigari, l’assessore Spanedda: “Il Governo mette in discussione il nostro diritto di decidere sul nostro territorio”

"La Sardegna non è terra di conquista energetica". L’assessore richiama con forza la necessità di rispettare l’autonomia decisionale della Regione Sardegna, che ha il diritto – e il dovere – di stabilire dove e come realizzare gli impianti energetici.
canale WhatsApp
“Valutare positivamente la proposta di un impianto fotovoltaico – e non due, come erroneamente riportato dalla stampa – originariamente di circa 70 ettari poi dimezzati in sede di valutazione di impatto ambientale, in prossimità di beni recentemente riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, è comunque un atto gravissimo. Ancora una volta, il Governo non riconosce non solo la storia, l’identità e l’autonomia della Sardegna, ma neppure i riconoscimenti raggiunti attraverso anni di studi scientifici e di diplomazia culturale.”
Così l’assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica Francesco Spanedda commenta il via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica al progetto di un impianto fotovoltaico nel territorio di Putifigari, un’area di eccezionale valore paesaggistico e archeologico, recentemente riconosciuta dall’Unesco per la presenza delle domus de janas e di siti preistorici di inestimabile importanza.
“La Sardegna – prosegue Spanedda – non è terra di conquista energetica. Siamo per una transizione energetica giusta, lo ribadiamo, nel pieno rispetto del paesaggio e del territorio, già normata oltretutto da una legge regionale oggi operativa. Il Governo nazionale impone scelte dall’alto, in spregio alle nostre competenze, ai pareri del Ministero della Cultura e al buon senso di chi difende il paesaggio e la memoria di un popolo millenario. Gli impianti per la transizione energetica devono essere sostenibili. La transizione non può diventare un pretesto per consumare suolo, cancellare la nostra storia e compromettere il futuro delle comunità locali.”
L’assessore richiama con forza la necessità di rispettare l’autonomia decisionale della Regione Sardegna, che ha il diritto – e il dovere – di stabilire dove e come realizzare gli impianti energetici. “La Regione – sottolinea Spanedda – ha già individuato le aree idonee e quelle da tutelare. Scavalcare le nostre prerogative e imporre progetti contrari alla volontà dei sardi non è una soluzione praticabile, né tutela la bontà dei rapporti istituzionali che andrebbero preservati. Difenderemo in ogni sede il valore culturale, ambientale e identitario del nostro territorio.”
Con queste parole, l’assessore Spanedda ribadisce la posizione della Regione Sardegna in difesa della propria autonomia e del diritto dei sardi di decidere sul futuro del proprio territorio, nel rispetto del paesaggio, della storia e delle comunità locali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA