Focus Siria: incontri con il professore Hassan Abbas. Per tre giorni, ospite del “La città che viaggia”, il professore siriano sarà a Cagliari a dialogare su arte, costruzione delle identità e possibili scenari futuri.

L’esilio, la trasformazione delle identità e la resistenza degli artisti siriani saranno i temi al centro degli incontri pubblici con il professore siriano Hassan Abbas che si terranno il 15, il 16 e il 17 ottobre a Cagliari per “La città che viaggia”, programma pluriennale di Carovana Smi con un ampio partenariato internazionale, inserito nella rete 10Nodi. Una straordinaria occasione per rivolgere lo sguardo verso la Siria attraverso un dialogo approfondito e uno scambio di esperienze con un intellettuale siriano. Abbas, che sarà in Italia per due importanti appuntamenti, uno a Cagliari e uno a Palermo per il Sabir Festival, in collaborazione con Con.Me.-Contemporaneo Mediterraneo, Rete italiana per il dialogo tra culture, incontrerà gli studenti e il pubblico per parlare di quali possibili scenari si aprono oggi nella costruzione delle identità a partire dall’esilio di intere popolazioni, come quella della Siria, devastata dalla guerra: un esodo di oltre 6 milioni di siriani rifugiati all’estero per sfuggire a bombardamenti.

Il primo appuntamento, nel pomeriggio di lunedì 15 ottobre, nella Stazione di Transito /Carovana SMI (via Dante, n. 60, Cagliari) su “L’esilio e le trasformazioni delle identità” è destinato a piccoli gruppi di persone.  La partecipazione a numero chiuso su iscrizione ([email protected]).

Martedì 16 ottobre, alle 18, al Teatro Massimo di Cagliari, Hassan Abbas dialogherá con il pubblico sulla “resistenza degli artisti siriani in un reale esploso”. Il professore siriano parlerà di come i processi artistici possono supportare l’elaborazione di nuove forme di cittadinanza multiculturale per la costruzione di futuri possibili, tenendo conto dell’inarrestabile esodo ed esilio di popolazioni ed individui e degli atti di resistenza e resilienza  a difesa di territori “abusati”.  A seguire, la proiezione di alcuni estratti del film “Six years old needs a mother”, un cortometraggio del regista sardo Tomaso Mannoni (Sguardi Critici, 2018) selezionato all’Immigration Day per il Milano film festival, la cui protagonista é una donna siriana in fuga dai bombardamenti e che da 3 anni cerca, invano, di riabbracciare il figlio di 6 anni e il marito.

Infine, mercoledì 17 ottobre, alle ore 12  una lezione del prof. Hassan Abbas rivolta agli studenti del DISSI (Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni ) e del GramsciLab all’Università degli Studi di Cagliari (Ex Clinica Aresu ) dal titolo “La Siria oggi: dall’epopea alla tragedia”. Nell’ambito del modulo “Focus Siria” sono previsti scambi di esperienze, laboratori, performance, installazioni, per supportare la mobilità, le scelte e le azioni che gli artisti siriani fanno in condizioni di resistenza, l’elaborazione del trauma della guerra e della perdita, e per strutturare processi di ricostruzione del futuro e del diritto alla libertà.

Luigia Mercalli, conosciuta affettuosamente come Lisetta, ha raggiunto a febbraio scorso il prestigioso traguardo dei 110 anni, e, questo dicembre è entrata di diritto tra le dieci persone più longeve d’Italia. Originaria di Carloforte, dove è nata il 17 febbraio 1915, Luigia rappresenta oggi la donna più longeva della Sardegna.

Foto di Pierino Vargiu

Insegnante per 46 anni, ha dedicato la vita all’educazione, iniziando con economia domestica, contabilità e merceologia, per poi passare all’educazione tecnica. Trasferitasi a Cagliari nel 1951, ha lasciato un segno indelebile nella comunità scolastica, diventando un punto di riferimento per generazioni di studenti.

Foto di Pierino Vargiu

Lucida, elegante e sempre sorridente, Lisetta ha condiviso con chi le ha fatto visita scorci della sua lunga esistenza, fatta di momenti felici ma anche di difficoltà straordinarie. Ha vissuto due pandemie – l’influenza “spagnola” e il Covid – e gli anni durissimi della Seconda Guerra Mondiale, durante i bombardamenti del 1943 a Carloforte, quando si prese cura dei feriti e vegliò su chi non ce l’aveva fatta.

“Mi sono sposata a 36 anni, con Luigi Quaquero, senza la c”, precisa con il consueto garbo Luigia, che oggi continua a incarnare forza, vitalità e tempra straordinaria.  Le immagini della signora, firmate dal fotografo Pierino Vargiu, ambasciatore della longevità in Sardegna, catturano la grazia e la vivacità di un’ultracentenaria che continua a essere simbolo di eleganza e memoria storica della sua terra.