Un tubo arrugginito che sbuca dalla sabbia e si tuffa in mare, e ancora, i resti di un chiosco, pezzi di legno abbandonati, tutto nella caletta di Girin e nei pressi della spiaggia dei Guidi, a Carloforte. È la denuncia fatta oggi dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus che ha presentato al Comune di Carloforte, all’Ufficio circondariale marittimo di Carloforte e al Corpo forestale e di vigilanza ambientale un’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti proprio su queste anomalie presenti nella spiaggia di Guidi e nella caletta di Girin. 

Da una parte – sottolinea il GrIG – c’è il degrado ambientale e dall’altra i rischi per l’incolumità delle persone che frequentano quei luoghi. Le calette dei Guidi e di Girin appartengono al demanio marittimo – ricorda il GrIG – e sono tutelate con specifico vincolo paesaggistico, nonché con vincolo di conservazione integrale. Rientrano, inoltre, nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola di San Pietro” , ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali.

Como e Cagliari chiudono sullo 0-0 una partita molto tesa, con diverse occasioni da entrambe le parti. Il protagonista indiscusso è Elia Caprile, autore di parate decisive che confermano il valore della sua convocazione in Nazionale.

Il Cagliari sfiora il vantaggio al 19’ con un’autorete di Álex Valle, annullata dal VAR per un presunto fallo iniziale di Palestra, episodio molto discusso. Morata e Valle sprecano altre chance, mentre Caprile neutralizza i tentativi di Addai, Nico Paz e Jesús Rodríguez.

Nella ripresa Como va vicino al gol, ma il portiere rossoblù si oppone ancora a Morata e compagni. Nel finale Luvumbo e Folorunsho non riescono a trovare la rete, e la partita termina senza reti. Il Cagliari conquista così un punto prezioso tra applausi per Caprile e polemiche per le decisioni arbitrali.