Regionali, Autodeterminatzione annuncia il suo candidato: sarà il funzionario Ue Andrea Murgia
«Non abbiamo folle o armate da lanciare ma idee chiare e passione - scrive Murgia -. Non ho favori da restituire né vendette da compiere. Non ho mai chinato la schiena se non per allacciare le scarpe dei miei figli»
Dopo Mario Puddu per il Movimento Cinque Stelle e Paolo Truzzu per Fratelli d’Italia, le elezioni regionali sarde hanno il terzo candidato ufficiale. Autodeterminatzione ha scelto Andrea Murgia, funzionario europeo originario di Seulo e candidato alle primarie del centrosinistra nel 2014.
In quell’occasione Murgia, sempre in quota indipendentista, arrivò terzo dietro Francesca Barracciu e Gianfranco Ganau e insieme a quest’ultimo, dopo il ritiro della Barracciu in seguito a un avviso di garanzia, fu accantonato dai partiti della coalizione in favore di Francesco Pigliaru.
È lui stesso ad annunciare la candidatura: «In questi giorni di fervente dibattito pre-elettorale il mio nome è stato indicato come quello di candidato presidente per la coalizione di Autodeterminatzione. Ieri il tavolo politico ha confermato all’unanimità il consenso sul nome e formalizzato la proposta di candidatura. Nel prosieguo di questo percorso avremo modo di spiegare e raccontare la nostra visione di Sardegna, di Isola e di Popolo. Penso che, una volta per tutte, il mondo indipendentista e autonomista debba trovare la strada dentro le istituzioni per risolvere la questione sarda. La legge elettorale regionale non consente al candidato presidente di presentarsi anche come candidato consigliere, l’elezione avverrà solamente per il presidente eletto e per il “miglior perdente”. Autodeterminatzione nei prossimi mesi costruirà la lista, o le liste, per supportare questo progetto politico, con l’obiettivo di raggiungere i voti necessari a garantire una rappresentanza dentro il Consiglio regionale. Nel momento della raccolta del consenso, con conseguente bagno di folla. Da tutte le parti politiche si ritiene necessario costruire candidature con appelli, lettere, amministratori schierati, sale strapiene e folle plaudenti. Porto rispetto intenso per questi processi, sono sale e succo di una democrazia matura. Alle prove di forza vorrei contrapporre una prova di debolezza, anche personale. Non abbiamo folle o armate da lanciare ma idee chiare e passione. Non ho grandi risorse ma un lavoro solido e interessante. Non ho favori da restituire né vendette da compiere. Non ho mai chinato la schiena se non per allacciare le scarpe dei miei figli. Non ho infine grande dimestichezza col mondo della comunicazione, uso questa bacheca sul social con la quale tengo contatti personali e racconto la mia opinione. La tengo sempre aperta ai commenti di tutti, spero di poterci riuscire anche questa volta ma questo non dipende solo da me. Grazie a coloro che vorranno contribuire, i tanti che abbiamo deluso colgano l’occasione per riflettere su aspettative mal riposte».
© RIPRODUZIONE RISERVATA