Addio sosta selvaggia e caos, debutto senza intoppi per la nuova viabilità dell’Aeroporto di Cagliari

Qualcuno però non è soddisfatto: “È un modo come un altro per portarci via dei soldi”
Niente code interminabili, tempi di attesa assolutamente ammissibili…e qualche protesta: è questo il primissimo bilancio della rivoluzione viabilità che da martedì scorso è scattata all’interno dell’aeroporto di Cagliari. La nuova modalità di accesso al terminal passeggeri, voluta dalla Sogaer, l’azienda gestrice del più importante scalo sardo, per rendere maggiormente fluido e scorrevole il traffico, ha cancellato la sosta selvaggia dei veicoli ma non ha convinto tutti gli utenti, che, in parte, sembrano non aver ancora digerito il cambiamento.
La novità Dal 25 settembre, nell’aerostazione, la circolazione è imperniata su un sistema che prevede il ritiro di un ticket nei vari varchi d’ingresso muniti di sbarra. Gli utenti che accedono alla viabilità aeroportuale per il solo transito, ora, hanno dieci minuti di tempo per uscire gratuitamente dallo scalo: chi, invece, decide di usufruire di un parcheggio ha dieci minuti per cercarne uno nelle cinque aree destinate al posteggio ( Low Cost, Kiss&Fly, Terminal, Fronte Arrivi e Multipiano), dieci minuti di sosta gratuita (presso il Kiss&Fly del viadotto Partenze, il Fronte Arrivi e il Terminal del Piano Arrivi) e dieci minuti per lasciare l’aerostazione. Per prevenire abusi, Sogaer ha provveduto a fissare un massimo di tre accessi giornalieri gratuiti per i veicoli che non utilizzano i parcheggi a pagamento e stabilito che chi supererà la franchigia dei dieci minuti di transito dovrà corrispondere un importo di 15 euro per ogni ora o frazione di ora trascorsa dai fatidici dieci minuti.
Al momento, almeno ai nostri occhi di cronisti, testimoni di un giovedì mattina di assoluta tranquillità, questo assetto pare funzionare (quasi) alla perfezione: le soste selvagge, anche quelle nei pressi della grande rotatoria all’ingresso dell’aeroporto, presidiata dai vigili, sono praticamente pari a zero e, ai varchi d’accesso, dove gli addetti elargiscono informazioni chiare e precise ricordando ad automobilisti, motociclisti e conducenti vari il limite dei tre accessi gratuiti, e nel perimetro dello scalo non si riscontrano né caos né file.
«Va tutto molto meglio», afferma Marcello, che di professione fa il taxista. «Dieci minuti sono abbastanza per transitare, per cercare un parcheggio o per sostare gratuitamente. E poi non era possibile continuare a posteggiare dappertutto in maniera disordinata», gli fa eco il signor Salvatore, che è arrivato da Monserrato per prendere un amico.
Chi la pensa diversamente e ha da mugugnare è invece Maurizio, un trentacinquenne selargino giunto in aeroporto per riportare a casa la fidanzata: «È un modo come un altro per mettere le mani nei nostri portafogli». «Io con questi ticket non ci capisco nulla», confessa infine il signor Efisio, un settantacinquenne di Assemini che ha dovuto, come tutti, utilizzare il biglietto per la necessaria convalida all’interno del parcheggio scelto, per pagare il posteggio e per uscire tanto dall’area di parcheggio quanto dall’aeroporto. «Era decisamente meglio e tutto meno complicato prima».

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