L’agosto 2018 è l’agosto più piovoso di sempre, o perlomeno da quando si raccolgono i dati e cioè dal 1922. Lo ha rilevato Sardegna Clima che ha ricordato come normalmente le medie mensili in questo mese oscillano normalmente da pochi millimetri delle aree costiere meridionali (5/8 mm) ai 30/40 mm delle zone interne e di montagna. Oggi, invece, i dati provvisori registrano fino a 200 mm di pioggia tra Goceano e Barbagia. La situazione è ancora più estrema nel meridione dell’Isola con un aumento della quantità di pioggia caduta superiore al 1000%: nell’hinterland cagliaritano si sono registrati picchi fino a 140 mm.
Siccità a parte, che non è mai un fenomeno positivo, sono gli agricoltori a vedere il bicchiere decisamente mezzo vuoto di fronte a questa abbondanza d’acqua. E infatti sono già milioni di euro i danni calcolati dalla Coldiretti Sardegna che vanno a sommarsi ai 300 milioni di euro subiti lo scorso anno dalla siccità. Temporali violenti e grandinate, aria umida e calda al suolo sono fenomeni che stanno riguardando tutta la Sardegna, in particolare il centro sud dove ha piovuto per 20 giorni su 24, un record se si pensa che negli ultimi 5 anni la media delle giornate piovose ad agosto era di 3 giorni (in tutto il mese).
Le stesse abbondanti precipitazioni e l’umidità, che hanno caratterizzato anche il clima primaverile di quest’anno, hanno creato l’habitat ideale per il proliferare di parassiti spesso letali per le colture. Già in primavera, infatti, le coltivazioni di frutta (fragole, albicocche, ciliegie e pesche) avevano subito i danni maggiori da questo clima pazzo; a seguire nella lista anche il grano ed in particolare quello Cappelli, ma anche le colture ortive, i foraggi, il riso e le vigne.
Ma è con le piogge recentissime che la natura ha dato il colpo di grazia. Come fa notare la Coldiretti Sardegna, nei campi la situazione è a dir poco critica e le piogge dell’ultima settimana sono state il colpo di grazia per molte colture: allagamenti, frutta devastata dalla troppa acqua e dalla grandine, accanto allo svilupparsi di funghi che attaccano le piante.
Tra i settori più penalizzati dell’agricoltura sarda c’è la viticoltura, soprattutto nel centro sud, che già nel 2017 ha subito pesanti perdite dovute al troppo caldo, alle poche precipitazioni e alle gelate di metà aprile dovute anche all’umidità primaverile, acuita ad agosto. Alcune cantine hanno dovuto interrompere la vendemmia e non potranno riprendere, tempo permettendo, prima di 15 – 20 giorni. Le perdite in questo campo si aggirano intorno al 40 % con punte del 70. Anche i frutteti sono tra le coltivazioni tra le più danneggiate: tra frutteti allagati e i tappetti di frutta marcia a causa dei parassiti le perdite sono intorno al 50 per cento per pesche, susine, ma anche meloni e angurie, che si sommano a quelle della primavera quando andò perso tra il 50 – 70% di ciliegie e fragole ed il 40% di albicocche.
Raccolta dei pomodori per l’industria a rischio, con perdite che oscillano intorno tra il 60 e 70%. Le precipitazioni dell’ultima settimana hanno infatti allagato e distrutto i pomodori pronto per la raccolta. Accanto ai pomodori, anche il resto della verdura – melanzane, peperoni, ortaggi, soprattutto nel sud Sardegna – è compromessa e lo è ancora di quella dei carciofi: da una parte i campi allagati non permettono la coltivazione, dall’altra le piantine già posizionate sono state abbattute dai temporali e affogate dall’acqua. Infine il riso, coltivato in ritardo a causa delle piogge di maggio, è ora sotto attacco dal brusore, la più grave patologia funginea.
«Il riconoscimento dello stato di calamità è doveroso – aggiunge il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – ma ciò che chiediamo è la tempistica. È fondamentale intervenire immediatamente perché le perdite sono molto alte e non dobbiamo dimenticare anche che questi prodotti coltivati e raccolti a seguito di tante spese poi si ritrovano ad essere pagati all’agricoltore sottocosto per via di filiere troppo lunghe e spesso poco trasparenti. Ci appelliamo alla regione affinché i denari già stanziati per la siccità dello scorso anno (45 milioni) siano liquidati a brevissimo perché per fronteggiare questi danni gli imprenditori agricoli hanno bisogno di liquidità, anche per risolvere alcuni problemi che altrimenti bloccheranno le attività».
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