“Caro turista, vuoi la Costa Smeralda? E allora non lamentarti”, il post del blogger sardo diventato virale
"Vuoi la Costa Smeralda, caro turista? E allora non lamentarti. E' come andare a Disneyland ed essere convinti di aver visitato la Francia. Non c'è il wi fi? Se davanti a Capo Caccia, alle Bocche di Bonifacio, alla gola di Gorropu o al Pan di Zucchero di Masua il tuo unico pensiero è quello di connetterti in wi-fi per usare Facebook o WhatsApp, probabilmente c'è qualcosa che non va "a monte"".
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“Caro turista, ultimamente è tutto un pullulare di articoli, sui giornali locali e sui blog, di critiche verso la Sardegna espresse da turisti che ci sono appena stati, o che “ci vengono da anni, ma”. Si denuncia in particolare una sorta di mancanza di servizi di base, come il wi fi, il bancomat e l’incapacità, a detta loro, di innovarsi e di stare al passo, unitamente al fatto che, sempre a detta dei suddetti turisti sia cara, troppo cara.
Caro turista, mi permetto di risponderti in ordine sparso:
– Si, hai ragione. La Sardegna è cara. E’ soprattutto molto caro venirci, vista la gestione disastrosa dei trasporti di cui siamo tutti schiavi, noi sardi più di te, credimi. Con quello che si spende per il solo viaggio in Grecia fai due settimane tutto compreso. Eppure tu hai scelto di venire qui, e di questa fiducia ti ringrazio. E voglio dirti anche che al di là del viaggio vivere in Sardegna non è affatto costoso; basta scegliere le mete. Vuoi la Costa Smeralda, caro turista? E allora non lamentarti. Ma sappi che scegliere la Costa Smeralda significa non scegliere la Sardegna, ma un lembo di terra venduta agli arabi nel quale è stato costruito un bel parco di divertimenti che niente ha a che fare con la nostra cultura e il nostro territorio. E’ un’altra cosa. E’ come andare a Disneyland ed essere convinti di aver visitato la Francia; non, mon ami. Ci sono altre zone meravigliose dove gli alloggi e il costo della vita sono molto più accessibili e i servizi sono addirittura maggiori. La scelta sta a te: su booking e su tutti i siti di prenotazione alberghiera le opzioni non mancano. Scegli tu il prezzo. E’ ancora troppo caro? La Grecia, la Puglia, la Croazia hanno un mare bellissimo. Sarà per la prossima volta, dai. Che fare le nozze coi fichi secchi è sempre brutta, come cosa. Non devi venire in Sardegna per forza. Ripeti con me: non devi venire in Sardegna per forza.
–Siamo, fondamentalmente, un po’ stupidi. E non sai quanto mi secchi doverlo ammettere ogni volta. Ma è la verità, e non mi viene nessun altro sinonimo per definire un popolo che ha svenduto una parte della sua terra a un manipolo di riccastri e che è sempre stato incapace di renderla un motore della propria economia. Si incomincia a vedere qualche progresso adesso, ma paghiamo ancora un conto salato per la nostra stupidità del passato.
– Non c’è il wi-fi. E sei ancora qui a raccontarlo?! Come hai fatto a sopravvivere?! Scherzi a parte, il wi-fi c’è eccome, spesso è addirittura offerto gratuitamente dai comuni (ho visto paesi minuscoli, l’ultimo si chiama Cossoine, mille abitanti forse, che ha il wifi libero su tutto il territorio cittadino. Cioè tu stai li, a berti l’Ichnusa davanti a un murale e nel frattempo chatti col tuo amico che sta a Tokyo. Gratis). Di recente la mia compagna si è connessa in wi fi da un chiosco nel bel mezzo del nulla, nella Penisola del Sinis (hai presente, quel posto dove ultimamente va di moda rubare la sabbia di quarzo). E’ pieno di hotspot wi-fi, nei bar, nelle strutture alberghiere, più o meno ovunque. Secondariamente ti dico, in amicizia, che se davanti a Capo Caccia, alle Bocche di Bonifacio, alla gola di Gorropu o al Pan di Zucchero di Masua il tuo UNICO pensiero è quello di connetterti in wi-fi per usare Facebook o WhatsApp, probabilmente c’è qualcosa che non va “a monte”. C’è proprio un rapporto sbagliato fra te e la Sardegna. Non vi siete capiti. Se non riesci a contemplare la natura che offre, a rispettare i silenzi, le pause, a cogliere i momenti giusti, beh forse scusami, ma non è la destinazione giusta per te. L’importante è saperlo (e dirlo, via wi-fi, alle persone a cui tieni).
-Non ci sono i bancomat. Certo. E in compenso ci sono perfidi rapitori che assaltano le diligenze, solitari suonatori di launeddas in equilibrio sulle rocce secolari, e buffi uomini bassi che costruiscono nuraghi. Eja. Credici. La verità è che siamo pieni di bancomat, ma per trovarli, o quantomeno per trovarne più di uno, forse dovresti uscire di mezzo chilometro dal villaggetto di 10 anime in cui alloggi, che chiaramente non può essere attrezzato in tutto e per tutto. Abbiamo, fuori dai villaggi vacanze, anche degli altri posti che si chiamano “città” dove, non ci crederai, c’è tutto. Non serve andare a Cagliari, Sassari e nei capoluoghi; bastano anche cittadine più piccole e sicuramente più vicine al posto dove stai. C’è tutto, fidati.
–Non sappiamo stare al passo. Al passo di CHI?, mi vien voglia di chiederti; e te lo chiedo al di là di tutte le questioni di orgoglio che noi sardi siamo tanto bravi a metter fuori ogni volta. Al passo di chi dovremmo stare? Di Rimini, Riccione, della Puglia o della Croazia? Mettiamoci d’accordo; ogni regione ha le sue peculiarità e le sue caratteristiche, i suoi pregi e difetti. Noi siamo così. Abbiamo ritmi di vita lenti, spiagge non attrezzate, meno servizi rispetto a certe altre zone del Paese, ma in fondo CI PIACE essere così. Un po’ selvaggi, difficili da raggiungere, ma con un patrimonio naturale unico al mondo. Da noi non troverai mai le spiagge attrezzate con i bagni, le passerelle, l’animazione e l’AcquaGym. Non troverai le megadiscoteche della Riviera Romagnola né la movida un po’ modaiola del Salento. Troverai però un mondo affascinante, se vorrai cercarlo. E silenzi, pace, convivialità, ottimo cibo, sguardi sinceri e piccoli paradisi che bisogna guardare con la giusta predisposizione d’animo. Altrimenti davvero, questo “matrimonio non s’ha da fare”. Senza rancori. Il mondo è grande e di certo troverai il posto che fa per te. Mandaci un messaggio su WhatsApp, quando l’avrai trovato. Che da lì, di sicuro, il Wi-fi funzionerà benissimo.
Con ironia,
un sardo
Questa riflessione è il pensiero di un sardo che la pensa come tutti i sardi! Buone vacanze!”.
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Il Fantasma dei Post Passati: perché senza advertising restano nell’ombra

Le campagne social ben confezionate e guidate da una strategia, sono come slitte trainate da renne veloci: raggiungono luoghi lontani, oltrepassano la nebbia, bussano alle porte giuste. Vediamo insieme perché!
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Nelle fredde e brumose sere che precedono il Natale, quando il fumo dei comignoli si mescola ai profumi di spezie e agrumi, le botteghe della città, siano esse reali o digitali, si riempiono di speranze. I mercanti moderni, armati non più di lanterne e cavalli ma di smartphone e pagine social, anelano a far crescere il proprio commercio come un abete che ogni giorno aggiunge un nuovo ramo verso il cielo.
Eppure, in questa grande metropoli digitale, piena di carrozze rumorose, insegne luminose e folle distratte, molti imprenditori confidano ancora che un semplice post, pubblicato con la timida speranza di un carolero solitario, possa risuonare alle orecchie del mondo intero. Lo immaginano elevarsi, leggero come un fiocco di neve, sopra il chiacchiericcio incessante delle strade social, raggiungendo miracolosamente nuovi clienti carichi di spirito d’acquisto.
Ma come il giovane Tim non può camminare senza stampella, così anche i contenuti organici (ovvero i post pubblicati senza nessun investimento economico) non possono reggersi da soli in un panorama dove ogni giorno migliaia di voci reclamano attenzione.
È la dura legge dell’algoritmo, un po’ simile a un austero contabile vittoriano: preciso, severo e del tutto insensibile alle buone intenzioni. Per quanto un contenuto possa essere bello, emozionante o ben scritto, senza un aiuto concreto spesso resta sommerso nella folla, come un canto sommesso perso nella nebbia londinese.
Ed è qui che appare, come lo Spirito del Natale Presente, la Sponsorizzazione.
Possente, luminosa, generosa, essa porta in sé il dono più prezioso: la possibilità di farsi vedere. Con un gesto simile a un benefattore che distribuisce monete ai bambini poveri, l’investimento in advertising apre porte, illumina vicoli bui, conduce il tuo messaggio nelle case, o meglio, nei feed di chi ancora non sapeva della tua esistenza.
Le campagne social ben confezionate e guidate da una strategia, sono come slitte trainate da renne veloci: raggiungono luoghi lontani, oltrepassano la nebbia, bussano alle porte giuste.
E poi c’è lui, misterioso e indispensabile: il remarketing. Egli svolazza come lo Spirito del Natale Futuro: silenzioso ma implacabile, torna da coloro che ti hanno già incontrato, ricordando loro che il tuo valore merita una seconda occhiata. Non è magia, è semplicemente dare una nuova possibilità a chi si era solo distratto.
Senza questo spirito di investimento, tuttavia, la bottega digitale resta come la casa cupa di Scrooge prima della redenzione: chiusa, isolata, invisibile alla città che brulica appena fuori dalla finestra. I post restano lì, come fantasmi del passato, pronti a bussare ma incapaci di farsi ascoltare.
Morale della storia:nel grande mercato del Natale digitale, chi vuole essere visto deve imparare a donare. Perché nulla cresce solo con i desideri: è l’investimento, illuminato, strategico e generoso che trasforma un semplice post in un vero miracolo di Natale.
Buon Natale passato, presente e, soprattutto, Futuro!
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