«Ho dato le dimissioni da Parlamentare, torno ad essere un comune cittadino. Ecco la lettera inviata al Presidente della Camera On. Roberto Fico». Con un messaggio asciutto e stringato e la lettera inviata al presidente della Camera, Andrea Mura, mette fine alle polemiche attorno al suo ruolo da parlamentare e si dimette.

Nei giorni scorsi il popolare velista cagliaritano, il più votato nel suo collegio, era stato al centro di una accesa polemica dopo aver detto in un’intervista a La Nuova Sardegna (anche se poi ha smentito) di voler svolgere l’attività di parlamentare anche a bordo della sua barca. Dopo l’accusa di assenteismo piovutagli addosso da più parti Mura era stato addirittura espulso dal Movimento Cinque Stelle.

Pochi giorni dopo era circolato sul web lo screenshot della Camera dei Deputati che lo vedeva registrato nel gruppo misto dell’Aula, un fatto che gli avrebbe permesso di proseguire l’attività di deputato percependo l’intero emlumento destinato ai parlamentari e non una parte come previsto dal regolamento del M5S. Ma Mura ha voluto spegnere tutte le polemiche, rinunciando, oltre all’incarico, anche allo stipendio da parlamentare.

«Sono mancato a solo sette sedute sul totale per impegni sul territorio e per una breve malattia – spiega Mura nella lettera a Fico – . Sono stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni mai pronunciate. Ho subito dei danni enormi e agirò in tutte le sedi per difendere la mia reputazione. Sono poi stato espulso dal mio Movimento senza neanche essere convocato». 

L’Asinara non può più essere considerata un’isola dimenticata. Lo ribadisce con forza l’assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, che rilancia l’impegno della Regione Sardegna per un rilancio concreto e sostenibile di uno dei luoghi più iconici del Mediterraneo.

“Si parla spesso dell’Asinara come di un luogo abbandonato, bloccato da vincoli e burocrazia – afferma Spanedda – ma oggi abbiamo l’occasione di voltare pagina, con responsabilità e consapevolezza del suo straordinario valore ambientale, storico e strategico”.

Il nodo, sottolinea l’assessore, resta la gestione dei beni trasferiti alla Regione in seguito alla dismissione da parte dello Stato: “Si tratta, nella maggior parte dei casi, di immobili in condizioni fatiscenti. Per anni abbiamo fatto fronte alle criticità utilizzando fondi regionali, e ora – grazie alla Conservatoria delle Coste – è stato stanziato un primo intervento da 5 milioni di euro per il recupero di alcune strutture”.

Ma la svolta, secondo Spanedda, passa soprattutto da un rinnovato dialogo istituzionale. “Nei mesi scorsi abbiamo attivato un tavolo con tutti i soggetti coinvolti nel futuro dell’Asinara. Ora chiediamo la riconvocazione del tavolo: è fondamentale che gli enti locali possano realmente utilizzare i beni che sono stati loro assegnati”.

L’obiettivo, chiarisce l’assessore, è chiaro: restituire all’Asinara un futuro all’altezza della sua storia e della sua bellezza. “Ma – conclude – serve anche la piena collaborazione dello Stato. Solo con un’azione condivisa sarà possibile costruire un progetto duraturo e rispettoso dell’unicità di quest’isola”.