Marina Piccola Wine Contest: degustazioni delle migliori etichette sarde

Marina Piccola Wine Contest 2018. Questo weekend il Porticciolo Marina Piccola si tingerà di rosso, bianco e rosa. Con 25 etichette e un’area dedicata alle specialità agroalimentari, degustazioni guidate e percorsi sensoriali
Marina Piccola Wine Contest è una “scommessa per tutta la regione dal Nord al Sud – hanno spiegato gli organizzatori Marcotullio Coco e Luciano Caredda di Event’s Partners – che nasce soprattutto per ospitare spazi e approfondimenti riservati agli appassionati, addetti ai lavori e turisti”. Insomma, “un mix perfetto di vini eccellenti, food, folklore e musica itinerante con i giovani jazzisti del Conservatorio” che già all’esordio del 2017 ha fatto registrare oltre 20mila presenze. Al costo di 15 euro oltre a un calice personale, si potrà ricevere quindi un ticket per 6 degustazioni: dal Vermentino, al Carignano del Sulcis, al Nuragus, passando per il Bovale, il Cannonau e i grandi passiti. Dalle 18,30.

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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