Continua la triste vicenda della bimba contesa di Baressa, Oristano. “Chi può si rechi subito a casa mia, Vogliono prendere la bambina”. E’ il grido d’aiuto della mamma sarda che non ha voluto consegnare la figlia di due anni contesa con il padre che vive a Viterbo.

Una vicenda che viene seguita dall’ex deputato di Unidos, Mauro Pili, che aggiunge alcuni particolari di questa mattina. “I carabinieri sono entrati poco fa nell’abitazione della mamma per portare via la bambina – fa sapere – Tutto questo nonostante il responso dei medici psichiatrici infantili che hanno messo nero su bianco il danno irreversibile che avrebbe subito la bambina dal distacco dalla madre!”.

Secondo il Tribunale di Viterbo, dopo che il primo tentativo degli assistenti sociali di prelevare la piccola è andato a vuoto, ha disposto che la bimba debba essere consegnata al padre. A fine maggio, nella casa della famiglia della mamma, erano arrivati i carabinieri e gran parte della comunità era scesa in piazza per esprimere la solidarietà alla donna.

«Il giudice di Viterbo ha ordinato di strappare la bambina di due anni e mezzo dalle braccia della madre». A denunciare pubblicamente i fatti riguardanti una bimba di due anni residente in un paese in provincia di Oristano e contesa tra la madre, una 39enne sarda senza lavoro, e il padre, che vive nel Lazio, è ancora una volta Mauro Pili. 

«Quello che sta per succedere è un fatto di una gravità inaudita – attacca l’ex deputato -. I servizi sociali del piccolo comune sono stati destituiti dal Giudice, la Asl e il servizio psichiatrico dell’Asl di Oristano sono stato dichiarati inutili. L’unica colpa di questa giovane madre è quella di essere disoccupata, laureata, e soprattutto di vivere in un piccolo paese della Sardegna.