Acqua San Martino fra i 10 migliori prodotti alimentari del mondo. L’acqua sarda vince il premio “ITQI Superior Taste Award”, una Guida Michelin dei prodotti alimentari

Acqua San Martino ha vinto per il settimo anno consecutivo le tre stelle d'oro al premio internazionale "ITQI Superior Taste Award" di Bruxelles, un riconoscimento che porta questo prodotto 100% sardo nell'olimpo dell'enogastronomia internazionale. La San Martino è la prima acqua minerale al mondo ad aver fatto l’en plein delle 3 stelle d'oro per 7 edizioni consecutive degli ITQI Superior Taste Awards
Una conferma per l‘acqua di Codrongianos, non solo l’unica tra le aziende sarde ad aver ricevuto tre stelle, ma anche l’unica in Italia a figurare fra le 10 aziende “Diamond” 7 SU 7, cioè quelle che hanno ottenuto una valutazione di tre stelle per sette anni consecutivi. La San Martino è la prima acqua minerale al mondo ad aver fatto l’en plein delle 3 stelle d’oro per 7 edizioni consecutive degli ITQI Superior Taste Awards.
I giudici del prestigioso premio, ogni anno diversi e scelti tra le più importanti associazioni professionali (le italiane Associazione Italiana Sommelier e Federazione Italiana Cuochi, le francesi Association de la Sommellerie Internationale e Académie Culinaire de France (FR) e la britannica Academy of Culinary Arts, giusto per citarne alcune), hanno assaggiato alla cieca centinaia di prodotti provenienti da tutto il mondo, giudicandoli senza conoscerne l’etichetta. Quest’anno la giuria era composta da ben 175 tra chef e sommelier.
Un premio che si affianca a una progressiva crescita della produzione che ha portato San Martino a diventare l‘acqua frizzante più consumata e venduta in Sardegna con ben 14,5 milioni di litri imbottigliati ogni anno e una quota di mercato nell’isola del 43% (Fonte: dati Nielsen). «Sembra incredibile, ma è tutto vero – commenta Luca Simula, direttore generale di Acqua San Martino -. Nel 2012 abbiamo partecipato per la prima volta a questo premio vincendo subito le 3 stelle d’oro con una votazione di 94/100. In un primo momento ho pensato di non partecipare più. Ci saremmo potuti accontentare dell’importante riconoscimento, ma l’ambizione ci ha convinto a partecipare anche l’anno successivo e l’anno successivo ancora. Per 3 anni di fila la giuria ci ha assegnato le 3 stelle e così abbiamo ritirato il premio Crystal».
«7 su 7 non l’ha mai fatto nessuno al mondo – conclude il direttore generale – e il fatto che la nostra acqua frizzante sia sul tetto del mondo ci riempie di orgoglio. Questa volta ci ritiriamo davvero perché più di 7 su 7 non si può fare. Ora stiamo lavorando per un’altra acqua appena introdotta sul mercato, la lievemente frizzante, a cui auguriamo di raggiungere i successi della frizzante».
Sei curiosità che forse non conoscete sulla Festa di Sant’Efisio

Intorno a questa straordinaria festa di popolo si annodano i fili della storia e della leggenda. Non sono pochi gli aneddoti che non tutti conoscono a proposito di Sant’Efisio e della tradizionale processione del 1 maggio. In questo articolo vi elenchiamo 6 curiosità che difficilmente sapevate sulla Festa di Sant’Efisio.
Per la 369esima volta, oggi Sant’Efisio esce a bordo del suo cocchio dalla Chiesetta di Stampace. L’ex voto, fatto dai cagliaritani per ringraziare il Santo martire per la fine dell’epidemia di peste del 1656 viene rinnovato ancora una volta.
Intorno a questa straordinaria festa di popolo si annodano i fili della storia e della leggenda. Non sono pochi gli aneddoti che non tutti conoscono a proposito di Sant’Efisio e della tradizionale processione del 1 maggio.
In questo articolo vi elenchiamo 6 curiosità che difficilmente sapevate sulla Festa di Sant’Efisio.
Perché Sant’Efisio viene celebrato a maggio? La Festa di Sant’Efisio simboleggia il ringraziamento del popolo sardo e di Cagliari in particolare, per la fine dell’epidemia di peste abbattutasi sulla città nel 1656. Quando i membri dell’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio Martire dovettero decidere il giorno in cui celebrare il rinnovo del voto fatto al Santo, scelsero il 1 maggio, perché maggio simboleggia la rinascita della natura.
La più lunga processione a piedi d’Europa. Quella di Sant’Efisio, con i suoi 65 km, è la processione a piedi più lunga d’Italia e d’Europa e anche la più estesa e partecipata dell’intero bacino del Mediterraneo.
1917, l’annus horribilis. Ci fu solo un anno in cui il cocchio del Santo non uscì dalla sua Chiesa di Stampace. Nel 1917 la processione non si tenne per via delle proibizioni dettate dalla Prima Guerra Mondiale. Fu l’unico anno in cui non ci fu la processione.
1918, il carro trasportato dai sopravvissuti della Grande Guerra. Se il 1917 fu l’anno più buio della storia della Festa, nel 1918 si registrò uno degli episodi più alti della sua epopea. Quell’anno non furono i buoi a trainare il cocchio fino a Nora per poi riportarlo a Stampace. Sia all’andata che al ritorno furono i militari ritornati dal fronte a caricarsi sulle spalle la statua del Santo per ringraziarlo di averli fatti tornare in patria sani e salvi. Una processione che sarebbe piaciuta moltissimo anche agli animalisti di oggi.
1943, la fede più forte di ogni cosa. Se nel 1917 la processione non si tenne, tutt’altra cosa avvenne in occasione dell’altro grande conflitto bellico, la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943, sotto i bombardamenti degli Alleati, i fedeli cagliaritani si armarono di coraggio e fede e fecero uscire il Santo a bordo di un carretto del latte. Sant’Efisio sfilò in mezzo alle macerie della città devastata dalle bombe. Fu sicuramente uno dei momenti più commoventi di questa storia lunga 363 anni.
L’ex voto del 1793. L’altro ex voto che i cagliaritani hanno tributato al martire venuto dall’odierna Siria è legato a un fatto storico di fine ‘700. Secondo la tradizione Sant’Efisio, scatenando nel 1793 una clamorosa tempesta nel Golfo degli Angeli, fece naufragare la flotta navale francese che era venuta a conquistare la Sardegna secondo i precetti della Rivoluzione Francese. L’assalto non andò quindi in porto e i cagliaritani fecero uscire Sant’Efisio non solo il 1 maggio ma anche il lunedì dell’Angelo. Fu un modo per ringraziarlo di aver difeso la città dagli assalitori francesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA