Bastione e Castello come “promenade dell’abusivismo e del contraffatto”
Castello invaso dagli ambulanti abusivi. Interrogazione del consigliere comunale dei Riformatori, Raffaele Onnis: "Nel centro storico è vietata qualsiasi tipo di licenza, anche provvisoria, di conseguenza sono tutti abusivi"
canale WhatsApp
Il Castello invaso dagli ambulanti abusivi. Interrogazione del consigliere comunale dei Riformatori, Raffaele Onnis.
“Qual è il commerciante privilegiato che non gradirebbe esporre la propria merce nel sagrato della nostra Cattedrale, crocevia di tutti i crocieristi che visitano la nostra città. Circa un anno fa avevo già denunciato la questione e in quell’occasione mi fu garantito dalla Giunta che la situazione si sarebbe affrontata e risolta in modo radicale.
Per contro, a distanza di un anno si rileva che il fenomeno è tutt’altro che risolto, ma al contrario sta dilagando nel resto del quartiere storico. Infatti, oltre al sagrato della cattedrale, adesso gli ambulanti invadono anche la terrazza del bastione Saint Remy, trasformandola in una promenade dell’abusivismo e del contraffatto.
L’occupazione del suolo pubblico e il commercio ambulante in città sono regolamentate da precise disposizioni e consentite solo attraverso apposite concessioni rilasciate dagli uffici delle Attività Produttive. Nel centro storico è vietata qualsiasi tipo di licenza, anche provvisoria, di conseguenza sono tutti abusivi. Ritengo sia doveroso contrastare questo fenomeno, per rispetto nei confronti di chi quotidianamente svolge la propria attività di commerciante osservando le regole ed affrontando immense difficoltà che il loro lavoro comporta. Il fenomeno dell’occupazione del suolo pubblico e del commercio abusivo in città è dilagante e fuori controllo. Le vie del centro sono sotto assedio e le azioni di contrasto sono sporadiche e insufficienti.
Con un’interrogazione chiedo al Sindaco:
– per quale motivo non siano ancora stati presi dei provvedimenti risolutivi
– quali siano le soluzioni che intenda mettere in atto per fronteggiare questa grave situazione, restituire il giusto decoro dei luoghi e garantire il rispetto delle regole”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oscar Green 2025, la Sardegna dei giovani che coltivano il futuro: ecco chi sono i vincitori

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori, da vari luoghi della Sardegna
canale WhatsApp
C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.
Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.
Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.
Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.
Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.
Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA





