(VIDEO) Il coro vocale di Nulvi intona “No potho reposare” e incanta l’aeroporto di Bergamo

Dopo l'esecuzione di questo splendido brano il coro ha cantato altri tre brani, regalando ai viaggiatori, 13 minuti di bellezza, racchiusi nel video gentilmente concesso a Vistanet da Salvatore Patatu.
Gradita sorpresa domenica scorsa all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, dove il coro vocale di Nulvi, che stava rientrando in Sardegna dopo un concerto a Monza, ha dato vita a un concerto spontaneo durante l’attesa dell’apertura del gate, in ritardo di circa mezz’ora.
Viva emozione tra i presenti quando il tenore del coro ha intonato i primi versi di “No potho reposare”, il brano composto nel 1920 da Giuseppe Rachel sul testo di una poesia di Salvatore Sini e portato alla conoscenza del grande pubblico dalla splendida voce di Andrea Parodi.
Dopo l’esecuzione di questo splendido brano il coro ha cantato altri due brani, “A ballar”e, di Tonino Puddu e la ninna nanna del coro di Nulvi scritta da Gavino Senes e Sauro Piana, regalando ai viaggiatori, 13 minuti di bellezza, racchiusi nel video gentilmente concesso a Vistanet da Salvatore Patatu, che ha filmato l’intera esibizione.
Posted by Salvatore Patatu on Sunday, 13 May 2018
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“Il nostro Sant’Efisio tra chi ha bisogno”, ecco come hanno onorato il santo i volontari di Amici della Strada

Festeggiare Sant'Efisio aiutando chi ha bisogno: ecco come hanno onorato il santo i volontari di Amici della Strada.
Mentre le strade si riempivano di colori, costumi tradizionali e fedeli in festa per la storica processione di Sant’Efisio, un gruppo di volontari ha scelto una celebrazione diversa, silenziosa ma profondamente significativa. Sono gli Amici della Strada Sardegna, insieme ai Volontari di Strada della Caritas dell’Arcidiocesi di Cagliari, che ieri hanno dedicato la giornata alle persone più fragili.
“Nella giornata della festa abbiamo preferito andare incontro a chi non può permettersi neppure un bicchiere d’acqua fresca. Questa è stata la nostra forma di devozione”, ha spiegato Roberto Carrus, presidente dell’associazione Amici della Strada Sardegna. Le segnalazioni ricevute da cittadini e operatori sociali hanno permesso ai volontari di raggiungere diverse famiglie in gravi difficoltà economiche, alcune senza i servizi essenziali e con numerosi figli a carico.
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Nel pomeriggio, un altro gesto simbolico: un vassoio di dolci è stato consegnato in una casa protetta a Quartucciu, portando un momento di dolcezza e compagnia a chi vive condizioni di solitudine e fragilità. Più tardi, nella notte, è stato consegnato un paio di scarpe a un clochard che camminava scalzo per le strade della città. “Condividere il poco che si ha è il gesto più potente. In fondo, siamo convinti che Sant’Efisio avrebbe approvato questa scelta: portare conforto dove ce n’è più bisogno”, ha aggiunto Carrus.
La giornata si è conclusa senza clamore, ma con la consapevolezza che anche un piccolo gesto può cambiare la giornata – o la vita – di chi ha meno. Una festa diversa, fatta di solidarietà, ascolto e presenza concreta. “Ringraziamo chi ci aiuta a segnalare queste situazioni invisibili. Sono proprio queste voci che ci permettono di intervenire dove i problemi sono più gravi”, ha sottolineato Carrus. Una missione che continua, silenziosa e quotidiana, nei vicoli delle città e nelle periferie dimenticate.

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