(VIDEO) Cagliari, dopo 19 anni chiude “Cornelio”, paradiso notturno dei golosi
Per 19 anni è stato uno dei punti di riferimento a Cagliari per tutti gli amanti del dessert in piena notte, ma non solo. Questo weekend "Cornelio" abbasserà la serranda per l'ultima volta e le merende notturne dei cagliaritani, purtroppo, non saranno più le stesse.
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Chiude dopo quasi 19 anni di successi la “cornetteria” più famosa di Cagliari, Cornelio, in via Paoli. Ad annunciarlo è Mauro Guzzardi, titolare di quello che era diventato negli anni uno dei punti di riferimento a Cagliari per tutti gli amanti del dessert in piena notte, ma non solo.
Cornetti alla Nutella, alla frutta, alla marmellata, alla crema, ma anche salati con prosciutto, verdure e formaggi, o i famosissimi cornetti giganti da ordinare e mangiare in compagnia degli amici. Il tutto rigorosamente in piena notte, quando Cornelio, come altri piccoli locali della città, diventava l’oasi in cui rifugiarsi per mettere a tacere i propri appetiti e dare pieno sfogo ai peccati di gola. O semplicemente un luogo in cui stare insieme, in allegria, davanti a un gustoso cornetto caldo.
Quello che verrà sarà l’ultimo weekend in cui si potranno gustare i famosi cornetti di Cornelio. Il titolare Mauro, dopo 12 anni di attività (prima Cornelio aveva un altro proprietario) ha ringraziato con un video i tantissimi clienti che hanno gustato i suoi cornetti e ha promesso di non abbandonarli. Seguiranno sicuramente gustose novità.
GRAZIE ❤️
Posted by Cornelio Ilcasottodeicornetti on Wednesday, 11 April 2018
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Amsicora Hockey, orgoglio di un’Isola: “Aiutateci a portare la Sardegna sul tetto d’Europa”

Dallo scudetto al palcoscenico internazionale: la gloriosa squadra di hockey femminile lancia un crowdfunding per volare in Francia. "Non chiediamo solo un contributo, ma di scendere in campo al nostro fianco".
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C’è un filo invisibile ma d’acciaio che lega il sintetico di via Ponte Vittorio ai campi internazionali di tutta Europa. È il filo della tradizione, del sacrificio e di un’identità sarda che l’Amsicora Hockey femminile porta con orgoglio sulle spalle da decenni. Oggi, però, quella gloriosa maglia verde nera ha bisogno di una spinta in più da parte della sua città e della sua isola.
A febbraio, le ragazze dell’Amsicora voleranno a Lille, in Francia, per l’EuroHockey Indoor, una delle competizioni più prestigiose del continente. Un appuntamento dove non giocheranno solo per un trofeo, ma per rappresentare l’Italia e, soprattutto, l’orgoglio di una Sardegna che vince.
L’eccellenza di questa squadra non si misura solo in bacheca. È incisa nei gesti simbolici, come quello della capitana, scelta come tedofora per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. “Quel fuoco rappresenta tutte noi,” spiegano dalla società. “Rappresenta la nostra storia e il territorio che difendiamo in campo, partita dopo partita. Siamo Amsicora, siamo Cagliari, siamo Sardegna: non sono solo parole, è la nostra anima.”
Partecipare a un torneo europeo richiede standard d’eccellenza, non solo tecnica ma anche logistica. Per questo è partita una campagna di crowdfunding vitale per completare l’attrezzatura tecnica necessaria (qui il LINK). L’obiettivo è presentarsi a Lille con un’immagine professionale all’altezza della competizione, sentendosi una squadra che, anche fuori dal campo, sia ambasciatrice dei colori sardi.
“Per affrontare questa sfida abbiamo bisogno del supporto di tutti,” è l’appello delle atlete. “Vogliamo dimostrare che anche partendo da un’isola si può arrivare lontano. Ogni contributo, piccolo o grande, è un passo in più verso il traguardo di Lille.”
Investire in questa raccolta fondi non significa solo comprare divise o borsoni. Significa: scommettere sullo sport femminile e sulle giovani atlete, rafforzare il legame tra il territorio e le sue eccellenze, portare il nome di Cagliari fuori dai confini nazionali.
La chiamata alle armi (sportive) è aperta. La comunità è invitata a rispondere per far sì che le ragazze dell’Amsicora partano per la Francia equipaggiate, fiere e, soprattutto, consapevoli di avere un’intera isola a fare il tifo per loro.
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