(VIDEO) Cagliari, dopo 19 anni chiude “Cornelio”, paradiso notturno dei golosi
Per 19 anni è stato uno dei punti di riferimento a Cagliari per tutti gli amanti del dessert in piena notte, ma non solo. Questo weekend "Cornelio" abbasserà la serranda per l'ultima volta e le merende notturne dei cagliaritani, purtroppo, non saranno più le stesse.
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Chiude dopo quasi 19 anni di successi la “cornetteria” più famosa di Cagliari, Cornelio, in via Paoli. Ad annunciarlo è Mauro Guzzardi, titolare di quello che era diventato negli anni uno dei punti di riferimento a Cagliari per tutti gli amanti del dessert in piena notte, ma non solo.
Cornetti alla Nutella, alla frutta, alla marmellata, alla crema, ma anche salati con prosciutto, verdure e formaggi, o i famosissimi cornetti giganti da ordinare e mangiare in compagnia degli amici. Il tutto rigorosamente in piena notte, quando Cornelio, come altri piccoli locali della città, diventava l’oasi in cui rifugiarsi per mettere a tacere i propri appetiti e dare pieno sfogo ai peccati di gola. O semplicemente un luogo in cui stare insieme, in allegria, davanti a un gustoso cornetto caldo.
Quello che verrà sarà l’ultimo weekend in cui si potranno gustare i famosi cornetti di Cornelio. Il titolare Mauro, dopo 12 anni di attività (prima Cornelio aveva un altro proprietario) ha ringraziato con un video i tantissimi clienti che hanno gustato i suoi cornetti e ha promesso di non abbandonarli. Seguiranno sicuramente gustose novità.
GRAZIE ❤️
Posted by Cornelio Ilcasottodeicornetti on Wednesday, 11 April 2018
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21 dicembre 1979: Fabrizio De André e Dori Ghezzi vengono liberati dai rapitori

La liberazione ebbe luogo in seguito al pagamento di un cospicuo riscatto, e fu incredibilmente questione di poche ore: Dori fu rilasciata alle 23 del 21 dicembre, Fabrizio alle 2 del 22. I due erano stati rapiti a Tempio il 27 agosto.
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Negli anni ’70 Fabrizio “Faber” De André acquistò un vasto terreno nei pressi di Tempio Pausania. Lì si stabilì già pochi anni dopo, in cerca della tranquillità necessaria soprattutto alla sua compagna, Dori Ghezzi, in attesa della figlia della coppia, Luisa Vittoria. Fu proprio da quella casa, però, che la notte del 27 agosto 1979 Faber e Dori vennero rapiti dall’Anonima sarda, banda di sequestratori che fin dagli anni ’60 terrorizzava l’Isola. Il 21 dicembre la liberazione.
Per quattro mesi, Fabrizio e Dori furono costretti a una vita fatta di catene, bende sugli occhi e ore passate legati agli alberi dei fitti boschi dell’entroterra. Sottoposti a un trattamento degradante fisicamente e psicologicamente, da carcerieri che però – come raccontarono poi i due – mantennero un comportamento “tutto sommato umano”: erano lunghi e frequenti i momenti passati senza i cappucci in testa, e mai mancarono le sigarette e i cerini dai quali Faber quasi dipendeva. L’attesa era poi intervallata da lunghe conversazioni sulla politica, improvvisati giochi di carte e le chiacchiere alcoliche di alcuni dei rapitori, uno dei quali – sotto gli effetti dell’alcol – confessò il proprio dispiacere per il trattamento riservato “soprattutto a Dori”, come raccontò poi la donna.
La liberazione ebbe luogo in seguito al pagamento di un cospicuo riscatto, e fu incredibilmente questione di poche ore: Dori fu rilasciata alle 23 del 21 dicembre, Fabrizio alle 2 del 22. Fu Giuseppe De André, padre del cantautore genovese, a pagare nella quasi totalità i 550 milioni richiesti per il rilascio. A novembre del 1985, poi, tutti e dodici gli appartenenti alla banda furono arrestati e condannati. Al processo Faber ribadì il proprio perdono per gli esecutori materiali del rapimento, e si costituì parte civile nell’accusa ai soli capi della banda, economicamente agiati – un noto veterinario toscano e un assessore comunale sardo del PCI – e quindi privi della necessità, che il cantautore considerava evidentemente un attenuante per gli altri uomini.
Un’intera raccolta di brani – priva di titolo, ma nota come L’indiano per il pellerossa raffigurato in copertina – fu il frutto artistico dell’esperienza, che legò ancor più saldamente il cantautore alla Sardegna.
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