Biotestamento. Cagliari in piazza per l’eutanasia legale
Anche Cagliari e Iglesias in piazza per il biotestamento.
Ci sarà anche Cagliari fra le 120 città che domani, sabato 21 aprile, scenderanno in piazza per una mobilitazione nazionale in favore dell’Eutanasia legale e della corretta promozione e applicazione della legge sul biotestamento. «Non ci possiamo fermare al nostro grande risultato. Dobbiamo andare avanti, per ottenere la piena applicazione della legge e farla conoscere a tutti». Queste le parole che campeggiano sul sito internet dell’Associazione Luca Coscioni, tra le promotrici dell’evento insieme a Radicali Italiani, UAAR e Chiesa Pastafariana Italiana. Il banchetto informativo sarà presente a Cagliari dalle ore 17 alle ore 21 in piazza Yenne. Nella mattinata invece gli attivisti si renderanno disponibili in piazza Sella, a Iglesias, dalle ore 10.30 alle 14.30.
È Laura di Napoli, esponente dei Radicali Italiani attiva a Cagliari, a raccontare il percorso della legge e fare il punto della situazione. «La legge 219 afferma che nessun trattamento può essere iniziato o proseguito senza il consenso informato del paziente», spiega. E precisa «Se il paziente rifiuta la terapia il medico deve spiegare le conseguenze del gesto, far sì venga fornita assistenza psicologica a lui e se necessario alla famiglia e, compatibilmente con la sua volontà, assicurargli le cure in caso di emergenza». In caso di paziente minorenne o incapace, spiega ancora di Napoli, «il medico è costretto a fornire adeguate informazioni sul metodo, mentre la volontà deve essere espressa da genitori e tutori, che devono però tenere conto del parere del paziente. Della cui volontà deve accertarsi lo stesso medico».
Il 22 dicembre del 2017, con l’approvazione al senato, il biotestamento diventava legge (legge 219/2017). Attualmente, però, risulta ancora esiguo il numero di comuni che effettivamente hanno attivato il registro elettronico per la raccolta delle volontà dei cittadini sul fine vita. Due, racconta di Napoli, gli obiettivi più urgenti: «chiediamo anzitutto la calendarizzazione immediata della proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, affinché diventi il primo provvedimento della XVIII legislatura; quindi che si provveda ad un’attuazione reale della legge, che consenta l’effettiva possibilità di inserimento della DAT (Dichiarazione Anticipata di Trattamento) nel proprio fascicolo sanitario elettronico, e soprattutto che la Regione con un proprio atto ne regolamenti la raccolta».
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