I grifoni ripopolano i cieli sardi grazie ad un progetto finanziato dall’Unione Europea
Prime azioni concrete del progetto "Sotto le ali del grifone" finanziato dal programma europeo Life che mira alla salvaguardia di questa specie ornitologica.
Il grifone, una specie classificata in pericolo critico e inserita nella Lista Rossa dei vertebrati italiani, ritorna a volare nei cieli sardi grazie al progetto “Sotto le ali del grifone” finanziato dall’Unione Europea con il programma Life.
Il progetto, che mira ad avviare buone pratiche per salvare i grifoni in Sardegna e a creare le condizioni per migliorare lo stato di conservazione di questa specie, è stato avviato con il reinserimento avvenuto questa mattina a Porto Conte di 14 esemplari di grifone.
La Sardegna ospita l’ultima popolazione autoctona di grifone in Italia, da qui l’urgenza di intervenire per scongiurarne l’estinzione. Il progetto è stato reso possibile grazie ad un ricco e diversificato partenariato: Università di Sassari, Comune di Bosa, Agenzia Forestas, Corpo forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, lavorano coinvolgendo la “Junta de Andalucia”, la “Vulture Conservation Foundation”, gli Assessorati regionali dell’Ambiente e Sanità e il Parco naturale regionale di Porto Conte.
«Simili progetti diventano attrattori turistici in grado di generare economia. Servirà dunque creare infrastrutture per birdwatching e ampliare la consapevolezza all’educazione alla sostenibilità ambientale» ha detto ieri a Porto Conte l’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.
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Chico Forti torna in Italia, Zuncheddu: “Molto felice per lui, deluso dalle istituzioni”
Zuncheddu non ha nascosto la sua delusione sulla differenza di trattamento a lui riservato dalle istituzioni.
Beniamino Zuncheddu ha commentato la notizia del rientro in Italia di Chico Forti.
“Beniamino Zuncheddu ha a cuore la sorte e i diritti di tutti i detenuti, quindi è molto felice che Enrico Forti abbia ottenuto di scontare la sua condanna in Italia e che le istituzioni si siano prodigate per favorire che ciò accadesse” ha detto il suo avvocato Mauro Trogu.
“Non nasconde però la sua delusione per essere stato totalmente ignorato da quelle stesse istituzioni che sembrano guardare più a ciò che accade nei tribunali esteri che non a come viene amministrata la giustizia in Italia, e non si sono accorte della sua assoluzione con formula piena (per non aver commesso il fatto) dopo quasi 33 anni di carcerazione” ha poi aggiunto il legale.
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