(PHOTOGALLERY) Ritorna Monumenti Aperti, la “grande bellezza” della Sardegna si mette in mostra
OLBIA_Mauro MendulaLa manifestazione, nata a Cagliari nel 1997, rientra nelle iniziative scelte dalla Comunità Europea per celebrare l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
L’Unione Europea ha designato il 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale. Nella riflessione sul Patrimonio assume un valore centrale il concetto di diversità, che determina il panorama ricco e variegato (dei nostri paesi, delle nostre città, dei nostri paesaggi naturali e antropizzati. All’interno di questo orizzonte, Monumenti Aperti costituisce oggi un valore aggiunto, con una prospettiva che nella storia della Sardegna, nel suo patrimonio materiale e immateriale, mette l’accento sull’identità come luogo di intersezione di civiltà, come mescolanza di lingue e tradizioni. Patrimonio e identità, dunque, concepiti come continuamente aperti nel passato, nel presente e nel futuro alle contaminazioni da cui derivano opportunità e possibilità di sviluppo.
Con l’obiettivo di dare continuità alle proprie attività di comunicazione, la campagna del 2018 di Monumenti Aperti prende spunto dall’indirizzo scelto, l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, e apre a una declinazione che si fonda sullo slogan “Cultura, Patrimonio Comune”, ponendo al centro gli uomini e le donne che nel tempo hanno “fatto” realmente qualcosa all’interno del perimetro di Monumenti Aperti e, quindi, per la valorizzazione e la promozione della cultura.
L’EDIZIONE 2018
Per questa ventiduesima edizione, salutata dal patrocinio dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, del Consiglio Regionale e della Presidenza della Giunta, sono sessantadue le amministrazioni coinvolte, che animeranno un ricco programma di appuntamenti. Si inizia a Bitonto il 14 aprile e si chiude a ottobre con un doppio appuntamento emiliano a Ferrara (13 e 14) e Copparo (20 e 21). Per la città pugliese e per Copparo si tratta del primo ingresso nella manifestazione, mentre Ferrara ripete la partecipazione dopo lo straordinario successo dell’anno scorso.
Tra le tre città della Penisola, sono ben 59 i comuni sardi che andranno a occupare sei fine settimana, dal 21 aprile al 3 giugno. Molte le conferme e ben sette le amministrazioni che per la prima volta aderiscono alla manifestazione e alle quali Monumenti Aperti dà il benvenuto: Cossoine, Pabillonis, Sant’Anna Arresi, Seneghe, Terralba, Torralba e Tramatza, a dimostrazione che la manifestazione si conferma come la festa di valorizzazione del patrimonio culturale più partecipata in Sardegna con gli 800 luoghi della cultura aperti e raccontati da oltre 18.000 volontari, in massima parte studenti provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado.
Fra i siti aperti segnaliamo: la chiesa di Santa Maria di Uta, meraviglioso esempio di architettura romanica in Sardegna, il Castello Malaspina a Bosa, San Nicola di Trullas a Semestene, il villaggio e i complessi minerari di Arbus, alcune novità cagliaritane come la Caserma Ederle e il Comando militare dell’Esercito, Osilo e le sue numerosissime chiese, la chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, le torri e i bastioni di Alghero, il duomo di Santa Maria a Oristano e la cascata Sa Spendula a Villacidro.
Patrimonio materiale ma anche immateriale, come la stessa Comunità Europea indica. Ed ecco allora il Canto a più voci della tradizione orale di Bosa, il Progetto S’Inzidu Archeologicu – Museo Virtuale Uta, i murales di San Gavino, il canto e le danze di Usini così come gli archivi delle Teche RAI e quelli dell’Unione Sarda a Cagliari e della Nuova Sardegna a Sassari, patrimoni straordinari della memoria sarda.
Sardegna ma non solo, per una manifestazione che è ormai un modello esportabile su scala nazionale
Come detto, questa ventiduesima edizione verrà aperta, e si tratta di una prima volta, a Bitonto, nota come la città degli ulivi. Qui oltre seicento alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado sono pronti a teatralizzare avvenimenti storici, disegnare scorci di vita quotidiana, raccontare storie esemplari di personaggi sfiorati dalla Storia che conta, raccontando quattro piazze, due chiese e un punto panoramico che domina da uno dei “poggi” della città la visuale sulla cinta muraria ed il borgo medioevale. Nell’autunno, dopo il lusinghiero risultato dello scorso anno, la manifestazione ritorna per le giornate conclusive in Emilia Romagna, a Ferrara, per un affascinante racconto della città contemporanea, tra letteratura e cinema e a Copparo.
Monumenti Aperti viene sostenuta economicamente per il 50% dai comuni aderenti alla rete e, dall’edizione 2005, dai finanziamenti pubblici provenienti dagli Assessorati regionali del Turismo e della Pubblica Istruzione e Beni culturali che rappresentano un ulteriore 30%. A queste risorse si aggiungono i proventi delle azioni di marketing e dall’iniziativa “Un Euro per la Cultura”, il 5X1000 e un crescente supporto da parte del mondo delle imprese, i nuovi mecenati che assicurano il restante 20% degli oneri sostenuti complessivamente.
Un lungo percorso quello che riassume la storia di questa manifestazione nata a Cagliari nel 1997, grazie all’iniziativa dell’Associazione Ipogeo e subito dopo di Imago Mundi, ma che ha saputo coinvolgere numerose amministrazioni comunali. Se infatti nel 2001 ci fu la prima edizione “allargata” alla quale, oltre al capoluogo, parteciparono ufficialmente anche Alghero, Capoterra e Sanluri, da allora a oggi sono 140 i comuni che almeno una volta hanno preso parte a Monumenti Aperti.
Monumenti Aperti è inoltre candidata al Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale – Europa Nostra awards 2018 i cui esiti saranno annunciati dalla Commissione Europea il prossimo 15 maggio.
I NUMERI DEL 2017
Nella passata edizione 57 comuni sardi hanno aperto le porte del proprio patrimonio artistico grazie a 17.754 volontari, principalmente provenienti dal mondo della scuola. In particolare: 1.942 studenti delle elementari, provenienti da 52 istituti, 5.749 studenti delle medie inferiori, provenienti da 62 istituti, 5.544 studenti delle superiori da 83 istituti, per un totale di oltre 500 classi coinvolte. A questi si sommano oltre 1.932 volontari provenienti da istituzioni pubbliche, private e associazioni.
Negli 800 monumenti aperti sono state raccolte 318.000 firme. Non solo beni, ma tante le iniziative che hanno reso più coinvolgente la manifestazione: 37 itinerari tra arte, letteratura e natura appositamente creati in linea con il tema del Paesaggio, 790 esercizi della ristorazione e della ricezione turistica attraverso l’iniziativa regionale Gusta la città. Numeri cui si affiancano ben 535 eventi speciali che hanno arricchito la due giorni in tutti i comuni della rete.
Nel mese di ottobre grande successo anche per la prima edizione di Ferrara Monumenti Aperti, dove 900 studenti hanno raccontato il ‘600 ferrarese a oltre 15.000 visitatori, in occasione della mostra “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”, allestita al Palazzo dei Diamanti.
INFORMAZIONI UTILI
I monumenti saranno visitabili gratuitamente il sabato e la domenica secondo gli orari stabiliti per ciascun monumento dal Gruppo promotore locale.
Nelle chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose. In alcuni siti l’acceso potrà avvenire soltanto mediante visita guidata.
Un servizio informativo mobile su tutto quello che riguarda monumenti, orari e iniziative speciali sarà disponibile nelle strade e piazze dell’Isola nel Motorhome facilmente individuabile grazie all’allestimento grafico dedicato alla manifestazione.
In diversi territori, nelle giornate della manifestazione, saranno operativi degli infopoint o dei gazebo per acquisire i materiali dell’evento e tutte le informazioni utili alle visite e al soggiorno nelle città. Inoltre, dove previsto, i turisti potranno partire dagli infopoint, accompagnati dalle guide, per percorsi tematici alla scoperta del patrimonio storico locale.
L’edizione 2018 è coordinata da Imago Mundi Onlus e coadiuvata da un qualificato Comitato Scientifico Promotore composto da: Consiglio Regionale della Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna – Assessorati della Pubblica Istruzione, del Turismo e degli Enti Locali, Città Metropolitana di Cagliari, Comune di Cagliari, MIBACT – Segretariato regionale per la Sardegna, Polo Museale della Sardegna, Soprintendenza ABAP Cagliari, Oristano, Medio Campidano, Carbonia Iglesias, Ogliastra, Soprintendenza ABAP Sassari, Olbia Tempio, Nuoro, Soprintendenza Archivistica della Sardegna, Archivio di Stato di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari, Biblioteca Universitaria di Cagliari, MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna, Università degli Studi di Cagliari e Sassari, ANCI Sardegna, CTM.

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