Cagliari più vicina a Mulinu Becciu e Su Planu direttamente dalla nuova 554 tramite una bretella parallela che condurrà a due rotatorie: una in corrispondenza di via Ticca e una in via Piero della Francesca. Le due vie saranno collegate anche tramite un accesso diretto da via Cimabue. La bretella consentirà inoltre di raggiungere il nuovo parcheggio in prossimità del centro sportivo e del Centro regionale di formazione professionale (CRFS). Molto probabilmente, vi si potrà accedere anche con i mezzi pubblici.

I lavori, il cui importo totale è pari a 5.250.000 euro, sono tuttora in corso. «La nuova complanare migliora l’accesso ai quartieri e ai poli sanitari con riduzione della percorrenza – scrive su Facebook il consigliere comunale Fabrizio Marcello – Saranno realizzate 5 rotatorie, tutti i sottoservizi, illuminazione a led. La realizzazione di questa viabilità alternativa con la realizzazione anche di ampi parcheggi in prossima del campo di via Crespellani, consentirà di servire il CRFP con i mezzi pubblici Ctm, Arst, che allo stato attuale fanno percorsi non strettamente connessi con le esigenze del Centro Regionale di Formazione Professionale e della zona sportiva. In progetto è previsto altresì  l’immissione diretta della via Domani e alla complementare di nuova realizzazione».

(Foto: Fabrizio Marcello).

Le altre tre rotatorie saranno realizzate in via Piero della Francesca in corrispondenza delle vie Crespellani, De’ Medici, Peretti e Brotzu. Sempre lungo via Piero della Francesca, saranno realizzati sottoservizi per la telefonia e per la raccolta delle acque meteoriche, lampioni con fari a led e marciapiedi, fino alla rotatoria di via Giotto e via Peretti. L’opera si inserisce nell’ambito degli interventi di messa in sicurezza della 554 tramite eliminazione dei semafori e degli incroci a raso; interventi, questi ultimi, finanziati dalla Regione grazie a un accordo firmato nel 2008 con Anas, Provincia e Comuni di Cagliari, Selargius, Quartucciu, Quartu e Monserrato.

A Sanluri tutti lo conoscono come Tziu Dino, il rabdomante. Con una semplice bacchetta di legno è riuscito, nel corso della sua vita, a individuare oltre 400 pozzi sparsi in tutta la Sardegna. Una figura quasi leggendaria, che unisce tradizione, mistero e tanta esperienza sul campo.

Foto di Pierino Vargiu

Classe 1944, originario di Mandas ma cresciuto a Sanluri, Dino ha scoperto di possedere questo talento particolare intorno ai quarant’anni. Da allora non ha più smesso. Lo strumento è sempre lo stesso: un rametto a forma di V ricavato da legno di olivastro, olmo o melograno. Quando viene appoggiato al terreno e sotto c’è acqua, racconta Dino, la bacchetta inizia a muoversi da sola, a incurvarsi, come a segnalare la presenza del prezioso elemento.

Foto di Pierino Vargiu

Con il tempo, la sua fama si è diffusa ben oltre i confini del paese. Lo chiamavano da ogni angolo della Sardegna per chiedere aiuto nella ricerca dell’acqua. All’inizio Tziu Dino accettava semplici offerte, poi, vista la crescente richiesta, ha deciso di stabilire un compenso per il suo lavoro. La sequenza era sempre la stessa: prima arrivava il rabdomante con la sua bacchetta, e solo in seguito gli operai con la trivella.

Angela Mereu, il signor Dino e Pierino Vargiu

Le persone che si sono affidate a lui giurano sulla sua precisione, tanto che la voce popolare racconta che con il suo metodo si potrebbe individuare persino l’oro. Tra leggenda e realtà, quel che è certo è che in oltre quarant’anni di attività, Tziu Dino ha segnato la storia di tante famiglie e aziende agricole, portando acqua dove sembrava impossibile trovarla. Oggi, a 81 anni, continua a esercitare con la stessa passione e con lo stesso spirito, incarnando una tradizione antica che ancora resiste e affascina.

Si ringrazia per gli scatti e le preziose informazioni il fotografo degli anziani e centenari sardi Pierino Vargiu e la moglie Angela Mereu, ambasciatori della longevità in Sardegna.