Si ferma agli ottavi di finale il cammino del Cagliari alla Viareggio Cup. I sardi perdono 1-0 contro il Sassuolo campione in carica e salutano la Coppa Carnevale.

Canzi per la sfida al Sassuolo cambia ancora una volta le carte e schiera un 4-3-1-2 con Daga; Kouadio, Antonini Lui, Cadili, Pitzalis; Tetteh, Colarieti, Caligara, Mastromarino; Gagliano, R. Doratiotto. I neroverdi rispondono con un modulo speculare con Satalino, Joseph, Ferrini, Farabegoli, Celia, Franchini, Ghion, Viero, Piscicelli, Mota, Raspadori.

La gara inizia fortemente condizionata dal vento e dopo una prima fase di studio il Sassuolo trova il gol del vantaggio su azione di calcio d’angolo. Disattenzione della retroguardia rossoblu che sul corner lascia tutto solo Mota che ha il tempo di infilare di testa Daga per l’1-0 a favore dei neroverdi. Lo svantaggio demoralizza i rossoblu che non riescono a giocare con il solito piglio e al 25′ solo un miracolo di Daga su un tiro ravvicinato evita il raddoppio ai campioni in carica della Viareggio Cup. Al 32′ il Sassuolo reclama un rigore per l’atterramento in area di Piscicelli, ma per fortuna del Cagliari l’arbitro fa proseguire il gioco. Nel recupero dei primi 45 minuti Doratiotto ha l’occasione del pari ma sciupa tutto tirando addosso al portiere avversario. Un brutto Cagliari nel primo tempo. I ragazzi di Canzi solitamente abili nel possesso palla a terra hanno scelto la giornata sbagliata e con molto vento per giocare il pallone alto.

Nella ripresa il Cagliari parte con un piglio diverso e al 50′ è Lombardi, appena entrato, a provare il gran gol da fuori area ma il portiere neroverde Satalino è attento e para. La fiammata dell’ex scuola Juventus illude i ragazzi di Canzi ma anche nella ripresa è il Sassuolo ad essere più pericoloso. Al 76′ ancora un’azione sciupata dal Cagliari. Ladinetti servito splendidamente da Doratiotto spara alto sulla traversa da buona posizione. I rossoblu si gasano e un minuto dopo Camba si vede respingere da Satalino, con un miracolo, il gol del possibile pareggio. A partita praticamente finita ancora Cagliari pericoloso da calcio d’angolo ma ancora una volta il portiere neroverde risponde da campione.

Un Cagliari dalle due facce, irriconoscibile nel primo tempo e propositivo nella ripresa, non va oltre gli ottavi di finale alla Viareggio Cup. Bissando così il risultato ottenuto nella Coppa Carnevale anche lo scorso anno. Per gli uomini di Canzi si tratta comunque di un ulteriore passo in avanti nel percorso di crescita. Non va dimenticato, infatti, che molti degli avversari giocano in categorie superiori rispetto ai sardi. Ora testa al campionato Primavera 2 che va conquistato il prima possibile (Roberto Pinna).

Cagliari dice addio al Marina cafè Noir, si chiude un capitolo di cultura e libertà.

Dopo ventitré anni di parole, musica, incontri e riflessioni condivise, il Marina Cafè Noir lascia Cagliari. Il festival, nato con l’intento di avvicinare la cultura a tutti, senza confini sociali o appartenenze, sospende le sue attività in città.

L’evento cagliaritano Marina cafe Noir

Una decisione che segna la fine di un’epoca per la vita culturale dell’isola e apre una ferita profonda nel cuore di chi, in questi anni, ha trovato nel festival uno spazio di libertà e confronto. Nato all’inizio degli anni Duemila come progetto indipendente e inclusivo, il Marina Cafè Noir non è mai stato un semplice evento letterario. È stato un laboratorio urbano, un punto di incontro tra libri, teatro, musica e impegno civile. Ha occupato piazze e strade, trasformando angoli dimenticati della città in luoghi di partecipazione. Ogni edizione ha raccontato il mondo da prospettive diverse, intrecciando voci, generi e linguaggi. Gli organizzatori hanno sempre difeso l’idea di una cultura accessibile, capace di far dialogare realtà diverse, e nel tempo il festival è diventato un riferimento riconosciuto a livello nazionale, citato da riviste e guide come uno dei più originali d’Italia.

L’evento cagliaritano Marina cafe Noir

Negli anni, il Mcn ha saputo costruire una comunità viva e accogliente. Ha dato spazio a scrittori, artisti e pensatori italiani e internazionali, ma anche a chi, semplicemente, desiderava ascoltare e partecipare. Ha raccontato Cagliari fuori dai suoi confini, mostrando un volto aperto, creativo e contemporaneo della città. Tuttavia, dietro l’entusiasmo del pubblico e il prestigio conquistato, il rapporto con le istituzioni locali si è progressivamente incrinato. L’organizzazione ha denunciato un clima amministrativo sempre più complesso, fatto di ostacoli burocratici e di una percezione distorta del proprio ruolo. Sentirsi considerati un problema più che una risorsa, spiegano dall’associazione culturale Chourmo, ha reso insostenibile continuare a operare nello stesso contesto. Così è arrivata la decisione più difficile: sospendere le attività a Cagliari e cercare altrove nuovi spazi per far vivere il progetto. Il futuro del Marina Cafè Noir rimane aperto, come le storie che ha raccontato in questi ventitré anni. L’anima del festival continuerà a viaggiare, portando con sé la stessa energia, lo stesso desiderio di incontro e quella passione civile che lo hanno reso unico. Cagliari, invece, dovrà fare i conti con un’assenza che pesa, quella di un progetto che ha saputo parlare alla città e al mondo, ricordando a tutti che la cultura è prima di tutto un atto di libertà condivisa.