Ci sono sopratutto tavole imbandite, piatti e ingredienti, nel profilo Instagram di Francesco Pruneddu, alias @ch_ecco. Ma anche scorci, natura e tanta, tantissima Cagliari, in un racconto fotografico aggiornato quasi quotidianamente, caratterizzato da composizioni delicate e sempre estremamente curate, che lo rendono, con più di 38mila follower, uno degli Instagrammer più noti e apprezzati di Cagliari. E a testimonianza di come il suo profilo stia ormai oltrepassando i confini dell’Isola è arrivato, negli scorsi giorni, l’inserimento fra i 12 finalisti del Cucina Blog Award, iniziativa indetta e promossa dal Corriere della Sera.

Francesco Pruneddu

«Sì, quella del Cucina Blog Award è stata una bella sorpresa, ho scoperto che la giuria tecnica stava tenendo in considerazione il mio blog e che ero tra i 12 finalisti, più precisamente tra i 3 finalisti della categoria Best Account Instagram», racconta Francesco. «Inutile dire che la cosa mi ha riempito di gioia e non vedo l’ora di raggiungere Milano questo venerdì, quando si scopriranno i vincitori di ogni categoria».

Ma chi è Francesco Pruneddu? Trentadue anni, nato e cresciuto a Oristano ma a Cagliari ormai da dodici, Francesco è libero professionista e attualmente impegnato nel social media team presso il Consorzio Camù. «Qui a Cagliari ho conseguito una laurea in Beni Culturali e una magistrale in Storia dell’Arte. Ho sempre pensato poi di voler vivere anche un’esperienza all’estero, ma fortunatamente il lavoro qui non è mai mancato». Una formazione legata quindi alla cultura e alla storia dell’arte. Quando nasce la passione per Instagram? «Da subito, fin da quanto mi sono iscritto nel 2012. Ma è dal 2015 che ho deciso di portare avanti un progetto fotografico legato alla food photography».

Una scelta che sembrerebbe oggi senz’altro azzeccata, in un’Italia che conta circa 15 milioni di utenti attivi, e in un mondo imprenditoriale che ormai sembra non poter fare più a meno del supporto di internet. Quanto è importante, quindi, saper usare in maniera professionale un social come Instagram?«Instagram, negli ultimi anni, si è imposto come una vera e propria opportunità di lavoro», spiega l’instagrammer. «È così che potuto sfruttare diverse occasioni di lavoro legate alla fotografia, prima attraverso le collaborazioni con alcuni brand, poi, grazie a una rete di passaparola, sono passato alla gestione professionale delle pagine di alcune aziende».

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.