Esemplare di globicefalo si spiaggia ad Aglientu. Sconosciute le cause della morte

Nella notte, una mareggiata ha poi portato via la carcassa dell'animale del quale si sa solo che era un maschio.
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Un globicefalo – Globicephala melas (Traill, 1809) – è stato ritrovato ieri in una spiaggia del comune di Aglientu (OT). L’animale è stato analizzato e fotografato da alcuni membri dell’associazione SEA ME Sardinia, onlus che studia e tutela delle risorse marine come le balene e i delfini al largo della Sardegna, Whale Watching Sardinia e l’associazione CRAMA. Dalle misurazioni effettuate grazie all’intervento di un veterinario, è emerso che si trattava di un esemplare maschio di 5,25 metri di lunghezza.
Le cause della morte
Non sono ancora note le cause della morte del cetaceo, perché come ricordano gli esperti di SEA ME Sardinia, queste si possono stabilire solo dopo accurate analisi e non certo dopo una semplice osservazione visiva. Analisi che si sarebbero potute effettuare se la mareggiata di questa notte non avesse portato via il globicefalo. Non resta che sperare di ricevere la segnalazione di un suo nuovo spiaggiamento per proseguire con le indagini.
La specie
Il globicefalo è un cetaceo provvisto di denti (odontoceto, ndr) ed è presente nel Mediterraneo occidentale e nelle acque del Santuario Pelagos, una zona marina di 87.500 km² per la protezione dei mammiferi marini che la frequentano, nata da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia.

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Domani a Castelsardo l’ultimo, doloroso saluto a Cinzia Pinna

La comunità di Castelsardo si prepara a stringersi in un abbraccio di dolore e commozione per l'ultimo saluto a Cinzia Pinna, la donna di 33 anni brutalmente uccisa nella tenuta di Conca Entosa a Palau.
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Domani a Castelsardo l’ultimo, doloroso saluto a Cinzia Pinna.
La comunità di Castelsardo si prepara a stringersi in un abbraccio di dolore e commozione per l’ultimo saluto a Cinzia Pinna, la donna di 33 anni brutalmente uccisa nella tenuta di Conca Entosa a Palau.
I funerali si terranno domani, sabato 4 ottobre alle 16, nella cattedrale di Sant’Antonio Abate, luogo dove risiedeva la donna con i suoi familiari.
La cerimonia sarà presieduta da don Pietro Denicu, il parroco che si è fatto promotore di un forte messaggio di solidarietà e condanna. Era stato proprio don Pietro Denicu a guidare la commossa fiaccolata in ricordo di Cinzia Pinna, un evento che aveva coinvolto l’intera comunità del borgo e che aveva visto la partecipazione anche del padre e della sorella della vittima, Renato e Carlotta. In quella tragica sera del 25 settembre, don Denicu aveva pronunciato parole di condanna alla violenza in ogni sua forma, per riaffermare con forza «il valore della vita di ogni uomo e di ogni donna».
L’autorità giudiziaria ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia, dopo gli esami autoptici che hanno confermato la dinamica del delitto. L’esito degli accertamenti effettuati dal medico di Medicina Legale, Salvatore Lorenzoni, ha confermato la brutalità dell’omicidio, stabilendo che la donna è stata uccisa da uno dei tre proiettili esplosi dalla pistola di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore di Arzachena reo confesso. Il colpo fatale per Cinzia Pinna è stato quello che l’ha raggiunta allo zigomo. Domani, la cattedrale di Sant’Antonio Abate sarà il teatro della preghiera e del silenzio per la giovane vita spezzata.

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