Sbarca all’aeroporto di Cagliari con felpe e scarpe contraffatte in valigia: denunciato un cittadino straniero

I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Cagliari in servizio presso la Sezione Operativa Territoriale Aeroporto di Elmas “M. Mameli”, con l’ausilio dei militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato numerosi capi di abbigliamento, in prevalenza felpe, pantaloni e scarpe, recanti
I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Cagliari in servizio presso la Sezione Operativa Territoriale Aeroporto di Elmas “M. Mameli”, con l’ausilio dei militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato numerosi capi di abbigliamento, in prevalenza felpe, pantaloni e scarpe, recanti i marchi: Fendi, Philipp Plein, Armani, Louis Vuitton, Nike, per un valore di circa 10mila euro. La merce è stata rinvenuta all’interno del bagaglio di un viaggiatore di nazionalità marocchina, residente in Sardegna, proveniente dal Marocco via Barcellona.
Il passeggero non è stato in grado di produrre idonea documentazione comprovante l’acquisto, o l’originalità della merce. I periti delle società titolari dei marchi, contattati dai funzionari dell’Agenzia, hanno confermato la contraffazione dei prodotti che sono stati sequestrati, mentre l’autore dell’illecito è stato denunciato all’Autorità giudiziaria competente per commercio di prodotti contraffatti.
In ordine di tempo, a pochi mesi di distanza, questo è il secondo sequestro compiuto dai funzionari delle Dogane di Cagliari in servizio all’aeroporto di Elmas. Un passeggero di nazionalità egiziana, proveniente anch’esso dal Marocco, è stato fermato dai funzionari doganali. Nei suoi bagagli sono stati rinvenuti, non solo numerosi capi di abbigliamento contraffatti, ma 2056 etichette recanti i marchi, Armani e Guess, destinate all’industria del falso. Fondamentale, per l’attività ispettiva dei funzionari doganali, è l’apparecchiatura Scanner ai raggi X in dotazione alla Sezione Operativa delle Dogane dell’ aeroporto di Elmas.
L’accuratezza del confezionamento evidenzia l’elevato livello qualitativo dei capi sequestrati, che, certamente, avrebbero potuto ingannare anche gli acquirenti più attenti. Nonostante la cura dei dettagli, però, i materiali utilizzati non reggono il confronto con quelli impiegati nel ciclo di lavorazione originale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA