Federica Ferrari e Andrea Fusco stanno realizzando il loro sogno e quello di tanti sardi all’estero: tornare in Sardegna per creare qualcosa di loro. La passione per l’avventura e per i viaggi li ha riportati nella terra natia, pronti ad arricchire il territorio e loro stessi e a condividere con il mondo, noleggiando i loro quattro furgoncini Westfalia, i paesaggi mozzafiato dell’isola. Il loro concept, Slowesty Sardinia, nasce dopo un lungo viaggio fra l’Inghilterra e la Scozia, a bordo di un van. Ci hanno raccontato il loro progetto.

Federica e Andrea, parlateci di voi e del vostro progetto.

Andrea: Ho 36 anni, vivevo a londra fino a un mese e mezzo fa dove lavoravo come Manager e Direttore di alcuni ristoranti. Siamo rientrati a gennaio e, nel 2016, dopo aver fatto l’esperienza a bordo di un van durante un viaggio fra Inghilterra e Scozia, ci è venuta l’idea di fare la stessa cosa qui in Sardegna. Nel giro di sei mesi abbiamo acquistato 4 camper e stiamo avviando una nostra attività, che si chiama Slowesty Sardinia, “slow” come lentamente e “westy” come Westfalia, che è il segmento di camper che abbiamo.

Federica: Io ho 28 anni, negli ultimi due anni ho gestito un negozio di abbigliamento a Victoria Station, a Londra, ma per quanto mi piacesse il mio lavoro, che non avrei sicuramente voluto lasciare e questo vale anche per Andrea, abbiamo pensato di investire i soldi che abbiamo messo da parte per tornare a casa. Perché penso che lo scopo di tante persone che partono, sia quello di ritornare per creare qualcosa di loro, come nel nostro caso. Per quanto riguarda me ho preso un diploma di fotografia, che mi sarà utile per una delle idee che abbiamo in progetto io e Andrea, un diario di bordo.

Voi state realizzando quello che tanti sardi all’estero sognano di fare, tornare e arricchire la nostra terra. Il vostro è un progetto sulla falsa riga del noleggio Coast to Coast americano, un viaggio nella natura selvaggia. Cosa proponete ai vostri clienti?

Oltre al noleggio del van e al pieno supporto durante il loro viaggio, forniremo servizi extra con dei nostri partner associati fra cui escursioni, noleggio di gommoni e canoe. Fondamentalmente quello che diamo noi è l’esperienza che si può avere su un territorio come il nostro su Westfalia, che è un tipo di camper unico nel suo genere, proponiamo un viaggio sinonimo di avventura, una storia da raccontare.

Slowesty Sardinia

Come si svolgerà il diario di bordo?

Sarà una cosa simpatica nella quale ci cimenteremo. Saranno sopratutto video in lingua inglese nei quali preparerò delle ricette particolari ma semplici da poter preparare dentro il Van. Per ognuno di questi video andrò al mercato o in pescheria o ovunque io possa trovare gli ingredienti di stagione a Km0, come degli asparagi trovati da me nel territorio. Per i turisti che vengono qui in Sardegna avere una guida su dove andare, anche solo per riuscire a trovare questi ingredienti, ci sembra un buon modo per rendere la cosa più “viva”. Federica si occuperà dei video e delle fotografie, documentando ciò che faremo.

Hai già pensato a qualche ricetta da proporre?

Proprio oggi abbiamo fatto una simulazione del video mentre cucinavo le orecchiette con asparagi freschi, una ricetta molto semplice, di facile reperibilità ma gustosa. O per esempio delle tagliatelle ai porcini freschi. Sceglieremo tutto in base alla stagione. I clienti andranno nel blog e vedranno, grazie anche al Wi-Fi all’interno del camper, quello che propongo io in quella puntata del diario!

Come pensate sia visto il turismo dei camperisti in Sardegna?

Si sta evolvendo, purtroppo qui nel Sulcis non è super all’avanguardia come potrebbe essere nel resto della Sardegna ma sta crescendo tanto, anche visti i Kyte Surfer che stanno arrivando nella nostra zona con i loro camper. Abbiamo tre aree sosta qui in partenza, ma con i nostri van, ovviamente, ci si può spostare ovunque. C’è proprio un bel riscontro turistico, la Sardegna poi ti da la possibilità di vedere e visitare posti mozzafiato, come il semplice trovarsi in mezzo a una strada immersa nella natura selvaggia, è decisamente un valore aggiunto.

Quando inizierà la stagione?

Saremo operativi a partire dal 15 di marzo, il nostro sito è online!

Ha aspettato in silenzio, per giorni, accanto al corpo del suo proprietario. Senza cibo, senza acqua, senza muoversi. Questo è Napoleone, cane anziano di circa dieci anni, che non ha mai lasciato solo l’uomo con cui aveva condiviso tutta la vita. Ieri è arrivato al canile di Sassari, portando con sé una storia lunga dieci anni fatta di difficoltà, legami profondi e una fedeltà che commuove. La sua storia è stata raccontata dall’associazione Qua la Zampa.

La Polizia, insieme alle Zoofile AEOPC e alla ASL, lo ha trovato all’interno di un’auto dove lui e il suo padrone vivevano. Purtroppo l’uomo, 74 anni era già morto da diversi giorni. Accanto a lui, sdraiato sul suo corpo, c’era Napoleone. Intrappolato nell’auto, il cane lo aveva vegliato senza mai allontanarsi, incurante della fame e della sete.

Grazie al microchip, regolarmente registrato, è stato possibile ricostruire una storia che affonda le radici nel passato. Circa dieci anni fa Napoleone era stato trovato da una volontaria, chiuso in una casa fatiscente. Il suo proprietario, allora, aveva avuto seri problemi e il cane era stato portato in canile. Per un mese era stato ospitato in stallo proprio dalla volontaria che lo aveva recuperato.

Poi il colpo di scena: il proprietario lo aveva cercato con insistenza. Nonostante la situazione delicata, l’attaccamento tra i due era apparso evidente e, non senza difficoltà, Napoleone era stato restituito al suo padrone. Da quel momento, i due hanno vissuto insieme per dieci lunghi anni, una vita dura, ai margini, ma vissuta l’uno per l’altro.

Il destino ha voluto che Napoleone tornasse ieri in canile, aprendo un nuovo, doloroso capitolo. All’arrivo era immobile, sfinito, con lo sguardo perso nel vuoto. Pieno di pulci, debilitato, profondamente provato. Più del suo stato fisico, colpiva il dolore dei suoi occhi: un cane che sembrava aver perso ogni motivo per continuare. Per farlo sentire al sicuro è stato sistemato in un kennel, uno spazio ristretto che ricorda l’ambiente in cui era abituato a vivere. Per ore non ha voluto mangiare né bere.

Napoleone non ha avuto una vita facile. Forse avrebbe potuto cambiare destino già anni fa, forse no. Resta una certezza: è un cane di una straordinaria fedeltà. La sua presenza, fino all’ultimo istante, è stata probabilmente l’unico conforto per un uomo morto nella solitudine e nell’indifferenza generale.

Questa storia, che emerge proprio nel periodo natalizio, ricorda che il Natale non è fatto solo di luci, regali e tavole imbandite. È anche fatto di storie invisibili, di solitudini estreme e di legami puri come quello tra Napoleone e il suo padrone.

Ora per Napoleone si spera in una rinascita. Ha urgente bisogno di cure, di una toelettatura e soprattutto di tempo, pazienza e affetto. L’obiettivo è aiutarlo a riprendersi e, quando sarà pronto, trovargli una famiglia che possa regalargli serenità e dignità per i suoi ultimi anni. È possibile aiutarlo anche con un’adozione a distanza. Per informazioni inviare un messaggio al: 342 6080729.