Una nuova era di accesso alle cure sanitarie si è aperta nei carceri della provincia di Nuoro grazie a una collaborazione innovativa tra l’azienda tecnologica STATE1, il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari e l’ASL di Nuoro. Il progetto, che utilizza avanzate tecnologie di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR), promette di rivoluzionare il modo in cui i detenuti accedono ai servizi sanitari, superando le difficoltà logistiche e abbattendo i costi associati al trasporto e alla sicurezza.
Fondata nel 2020 da un team di giovani sardi, STATE1 è la prima in Italia ad aver sviluppato una città virtuale in cui gli utenti possono vivere esperienze avvolgenti a 360 gradi. Guidata da Andrea Bandera (CEO) e Davide Sanna (COO), insieme ad Alessandro Loi (CFO), Daniele Argiolas (CIO) e David Spuri (CTO), l’azienda vorrebbe diventare leader oltre i confini nazionali nella creazione di soluzioni immersive che possono trasformare il modo in cui lavoriamo, apprendiamo e ci prendiamo cura della nostra salute.
Nel corso dell’ultimo anno i ragazzi di State1, con la collaborazione del docente dell’Università di Cagliari Alessandro Spano, hanno avuto l’occasione di presentare i loro progetti e studi sulla realtà aumentata. Proprio questi incontri hanno dato vita ad un lungo lavoro di sinergia e ad un importante progetto all’avanguardia che ha trovato subito il supporto dell’ASL di Nuoro.
La sfida principale per l’ASL di Nuoro è stata sempre quella di facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie dei detenuti della casa di reclusione di Momone, una comunità isolata non solo geograficamente – con l’ospedale più vicino a 54 km di distanza – ma anche per la loro condizione detentiva.
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Il progetto consiste nella realizzazione di un sistema XR (Extended Reality) capace di risolvere questi problemi attraverso l’uso di visori VR che uniscono la realtà aumentata con quella virtuale e permettono a medici, personale infermieristico e pazienti di interagire in uno spazio simulato come se fossero fisicamente presenti nello stesso luogo. Questo approccio innovativo non solo assicura cure più accessibili, ma riduce significativamente i costi, garantisce l’anonimato e una protezione della privacy a tutto tondo, dal momento che il medico assume le sembianze di un avatar e non è riconoscibile dal paziente.
Come funzionano le visite nello specifico?
Il medico psichiatra indossa il visore nel suo ufficio e l’operatore avvia la sessione. Dall’altra parte, l’infermiera o l’operatore sanitario in turno si recano in una stanza apposita col paziente che viene lasciato solo e osservato dalla guardia dall’esterno.
Rispetto alle videochiamate tradizionali, la tecnologia XR offre una sensazione di presenza reale, permettendo a chiunque la utilizzi di sentirsi fisicamente presente e vicino all’altra persona. Attualmente, il sistema è in fase alfa e viene utilizzato principalmente per la riabilitazione, la psicologia e la consulenza, con l’obiettivo di sviluppare macchinari personalizzati per ogni necessità.
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Durante la fase di prova sul campo, il prodotto ha ricevuto feedback molto positivi nonostante le iniziali resistenze dei medici a causa della loro poca familiarità con questi dispositivi. Il successo del progetto ha già attirato l’interesse di altri enti statali e cliniche private, interessati a implementare la tecnologia per varie attività, dall’educazione alla formazione, fino ai meeting e al mercato immobiliare.
Le potenzialità future del sistema sono enormi: STATE1 prevede di implementare nuove funzionalità, rendendo questo strumento sempre più unico e sofisticato.
Ad esempio, immaginate se questa tecnologia fosse stata disponibile durante la pandemia: avrebbe potuto fare una differenza significativa nella gestione delle cure a distanza, rendendole nettamente più agevoli.
La partecipazione con gli enti pubblici non è stata priva di sfide, ma il grande successo di questa iniziativa dimostra il potenziale di queste tecnologie per migliorare l’accesso ai servizi sanitari in contesti difficili. La collaborazione con l’ASL di Nuoro è solo l’inizio di un percorso che potrebbe portare benefici a molte altre comunità o privati in futuro. Oggi, State1 continua a sviluppare soluzioni innovative che promettono di rivoluzionare non solo il settore sanitario, ma anche molti altri ambiti.
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