Asta benefica per la casa rifugio. Le Donne Sarde: «Occhio alle truffe. La nostra raccolta fondi è l’unica e tracciabile»
Non c’è limite alla disonestà. È il caso di dirlo, di fronte ad un truffa messa in atto da ignoti che chiedono finanziamenti a sostegno delle donne accolte e sostenute dalla Casa rifugio Onda Rosa e, fatto ancora più grave, a
Non c’è limite alla disonestà. È il caso di dirlo, di fronte ad un truffa messa in atto da ignoti che chiedono finanziamenti a sostegno delle donne accolte e sostenute dalla Casa rifugio Onda Rosa e, fatto ancora più grave, a nome della stessa direttrice della casa Luisanna Porcu.
Per collocare meglio questo triste episodio che danneggia le tante associazioni che legalmente e in maniera trasparente portano avanti delle raccolte fondi per cause benefiche, è necessario fare un passo indietro e ricordare che una raccolta fondi per la Casa rifugio Onda Rosa esiste ma ha regole e gestori decisamente diversi e più trasparenti. Si tratta dell’Associazione Le Donne Sarde che il prossimo 9 marzo, all’Hotel Regina Margherita di Cagliari, hanno organizzato un’asta di beneficenza per la quale sono tuttora in vendita i biglietti di ingresso all’asta, per i quali viene rilasciata una regolare ricevuta con timbro dell’associazione.
A seguito della diffusione della notizia della falsa raccolta fondi, la stessa Associazione Le Donne Sarde esprime solidarietà al Luisanna Porcu per l’utilizzo del suo nome e della sua associazione per fini fraudolenti e – in una nota -precisa i dettagli dell’evento del 9 marzo. «Grazie alla generosità di artisti, designer e creativi sardi, siamo impegnate nella vendita dei biglietti […]. Questi fondi e il ricavato dell’asta saranno convertiti in carte prepagate CONAD che il Centro antiviolenza Onda Rosa potrà utilizzare per sopperire alle spese della Casa rifugio. Crediamo, infatti, che la nostra solidarietà debba essere chiara e tracciabile e siamo convinte che approfittarsene sia l’ennesima forma di violenza a spese delle donne».
A sostenere l’evento saranno inoltre anche Giulia Giornaliste Sardegna e il Centro Antiviolenza Donna Ceteris di Cagliari, che opera in sinergia con la realtà nuorese, che ospita quaranta donne e trentotto bambini, provenienti da tutta la Sardegna.
«Ogni biglietto venduto e oggetto acquistato – ricorda l’associazione – porterà per sempre con sé un importante significato: aver contribuito a portare luce, speranza e dare una nuova vita alle donne che hanno scelto con forza e coraggio di uscire dalla spirale della violenza maschile».
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