Cagliari, reparto avanzato a rischio sovraffollamento. Cambio di modulo in vista per Lopez?

Adesso Diego Lopez ha solo l’imbarazzo della scelta in fase avanzata. Il mercato di gennaio ha raccontato un colpo di scena dietro l’altro, un rincorrersi di notizie ed indiscrezioni che alla lunga hanno lasciato il Cagliari con qualche rimpianto. La
Adesso Diego Lopez ha solo l’imbarazzo della scelta in fase avanzata. Il mercato di gennaio ha raccontato un colpo di scena dietro l’altro, un rincorrersi di notizie ed indiscrezioni che alla lunga hanno lasciato il Cagliari con qualche rimpianto. La squadra si è rinforzata in modo disarmonico, e l’unica soluzione pare quella di cambiar modulo: passare dal 3-5-2 al 3-4-1-2 dove il fulcro di tutto rimanga Joao Pedro.
Verso la fine di dicembre, le indicazioni erano state chiare: la rosa doveva essere sfoltita e andavano inseriti un centrale difensivo, una mezzala o un regista di centrocampo, un terzino buono a fare l’ala e una punta. Pochi aggiustamenti poiché pur con risultati difficoltosi, nessuno metteva in dubbio la forza e l’esperienza della squadra. Sono arrivati in pochi giorni Leandro Castan, Charalampos Lykogiannis e Damir Ceter, andando a coprire tre delle quattro opzioni richieste. Poi il Cagliari, nelle veci del ds Giovanni Rossi e del presidente Tommaso Giulini, si è fidato fin troppo dell’ansia da prestazione delle grandi squadre, ritrovandosi all’ultimo a dover rincorrere una cessione o un acquisto. Alla fine sono rimasti col cerino in mano, all’interno di una confusione che ha coinvolto diverse formazioni della massima serie. Diego Farìas e Niccolò Giannetti sono rimasti, Alessandro Deiola non si è mosso, sono arrivati Han Kwang Song e Fabrizio Caligara come parziale riscatto. Sulla carta non granché.
Nella pratica, la dirigenza potrebbe semplicemente aver esaudito i dettami dell’allenatore, ritrovandosi però sul groppone i due attaccanti in partenza. È questo il momento in cui Diego Lopez può passare al tanto decantato 3-4-1-2 pensato più volte nelle ultime settimane, con Joao Pedro massimo protagonista. Posto che in porta ed in difesa il Cagliari non è mai stato così competitivo, a centrocampo la riduzione di una unità consente al tecnico di avere molte soluzioni: Padoin continuerebbe a giocare da jolly esterno (a sinistra e a destra) avendo alle sue spalle ben due riserve (Lykogiannis e Miangue); Barella e Cigarini inamovibili, col cagliaritano chiamato anche a giocare la palla esattamente come accade nella nazionale under 21 e Ionita prima riserva di lusso, con capitan Dessena e Deiola pronti all’occorrenza di un infortunio o una squalifica. Il giovane prospetto Caligara pare destinato ad un periodo nella Primavera, col finale di campionato che lo porterà dritto in prima squadra.
In attacco ci sono sette attaccanti per due/tre posti. Pavoletti e Joao Pedro sono intoccabili, il brasiliano può anche giocare da mezzala o trequartista e dunque è indispensabile. Ceter avrà bisogno di diverso tempo per entrare nei meccanismi del calcio italiano e per riprendere la forma perduta, Han pare la naturale punta al fianco del bomber ex Genoa e Napoli. Sau, Farìas e Giannetti si giocheranno scampoli di gara e qualche maglia da titolare: gli altri due finiscono in qualche modo per essere una assicurazione sulle condizioni fisiche di Pattolino, spesso ai box per acciacchi ricorrenti. A meno che il mercato non sia davvero ancora aperto: Portogallo, Svizzera, Cina, Austria, Irlanda e Serbia terranno la finestra invernale per diversi giorni, e questo potrebbe permettere ai rossoblù di liberarsi di qualche pedina. L’ultima parola spetterà a Lopez ed al suo staff.

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