Castello, la rabbia di una residente: “Mio marito in carrozzina non riesce a uscire di casa”
Nel quartiere di Castello non c’è solo chi chiede il ripristino degli ascensori (i cui lavori sono finalmente iniziati), più servizi, parcheggi e lo sblocco dei cantieri. Tra i tanti problemi della rocca cagliaritana uno dei più gravi – forse
Nel quartiere di Castello non c’è solo chi chiede il ripristino degli ascensori (i cui lavori sono finalmente iniziati), più servizi, parcheggi e lo sblocco dei cantieri. Tra i tanti problemi della rocca cagliaritana uno dei più gravi – forse il più importante – è la presenza delle barriere architettoniche.
Sonia Peddio, residente del quartiere, è ormai esasperata dall’impossibilità per il marito in carrozzina di deambulare senza problemi nelle strade vicino a casa. Piazza Indipendenza – i cui lavori di rifacimento risalgono al 1998 – è infatti quasi interamente composta da ciottolato e l’unica zona percorribile in carrozzina è quasi sempre occupata dalle auto in divieto di sosta.
Ecco la lettera di Sonia Peddio:
«Il mio ennesimo appello per sensibilizzare il primo cittadino della città di Cagliari in tema di accessibilità. Ricordiamo innanzitutto il significato della parola stessa: possibilità per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di raggiungere un edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruire di spazi ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
Qui nel quartiere di Castello non si protesta solo per le transenne che ormai hanno invaso il quartiere, per la via Mazzini chiusa al traffico e ascensori quasi sempre guasti, ma anche perché si vuol restituire autonomia e dignità alle persone più sfortunate che hanno problemi di deambulazione o handicap di vario genere che precludono la libera circolazione nel quartiere! Esistono le leggi che tutelano i portatori di handicap e che regolamentano l’abbattimento delle barriere architettoniche e il diritto all’accessibilita dei luoghi pubblici (Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, legge quadro sull’handicap).
Alcuni commi della legge si occupano nello specifico delle barriere architettoniche, introducendo tutele in diversi campi (sanità , assistenza, scuola, formazione, lavoro, trasporti, giustizia, ecc.). In ogni caso se ne evince che le persone con disabilità in nessun caso possono essere escluse dal godimento di servizi, prestazioni e opportunità ordinariamente goduti da ogni cittadino.
In particolare la legge 104/92 prevede:
– che il rilascio delle concessioni edilizie sia vincolato al rispetto della normativa in materia di barriere;
– siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l’accessibilità ai disabili;
– sia riservata una quota di fondi per opere nell’edilizia residenziale pubblica;
– che siano adeguati i regolamenti edilizi comunali alle norme vigenti.
Mi chiedo a questo punto come sia stato possibile realizzare la piazza Indipendenza con dei sassi che altro non sono che delle “Trappole” per chi desidera attraversarla serenamente in autonomia con deambulatore, bastone, stampelle o sedia a rotelle. La pavimentazione è stata rifatta intorno al 1998 senza osservanza delle leggi. In ogni caso si potrebbe ovviare al problema inserendo dei passaggi con lastricato, ogni tanto , in modo da poter attraversare senza problemi. Quell’unico ‘marciapiede’ che non hanno voluto proteggere (come anni fa chiesi) con dei dissuasori è perennemente occupato dalle auto in sosta di persone maleducate e incivili.
Gentile Signor Sindaco la invito pubblicamente a salire su una sedia a rotelle per toccare con mano il problema e poter cercare di risolverlo al più presto. Tutti i cittadini hanno ugual diritto di uscire e rientrare a casa propria dignitosamente e in autonomia e qui a Castello questo non è possibile!».
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