Sanità, Pili: “Per una mammografia al Brotzu bisogna attendere 444 giorni”
«Ecco come funziona la sanità in Sardegna per uno degli esami più importanti per la prevenzioni tumori, nel principale ospedale della Sardegna, il Brotzu di Cagliari, servono 444 giorni di attesa». La denuncia arriva dal deputato sardo di Unidos Mauro
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«Ecco come funziona la sanità in Sardegna per uno degli esami più importanti per la prevenzioni tumori, nel principale ospedale della Sardegna, il Brotzu di Cagliari, servono 444 giorni di attesa». La denuncia arriva dal deputato sardo di Unidos Mauro Pili.
«Siamo dinanzi alla più vergognosa gestione della sanità pubblica da parte di una giunta regionale e di un assessore incapaci di governare un settore cosi delicato – attacca Pili – . Si tratta di dati ufficiali che confermano il disastro della sanità in Sardegna e quella che si configura sempre di più come l’interruzione di un pubblico servizio essenziale. I Lea, livelli essenziali di assistenza, in Sardegna sono del tutto inesistenti ed emerge una continua e devastante riduzione di servizi ai cittadini non solo nei territori ma in quelle che sarebbero dovute essere le strutture d’eccellenza della sanità sarda».
«Se nel principale nosocomio sardo occorrono 444 giorni di attesa per una mammografia per prevenire i tumori al seno – continua il deputato – è evidente che la catastrofe gestionale della sanità sarda sarà conseguente in tutte le altre strutture dell’isola e in questo viaggio inchiesta per denunciare e scoprire il disastro sanità emerge in ogni realtà un vero e proprio primato di disservizi che mettono a rischio la vita dei cittadini in ogni angolo della Sardegna una volta definito il quadro esatto della scandalosa gestione della sanità sarda presenterò un esposto denuncia alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio».
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San Sperate, mezz’ora di terrore: un fulmine centra il paese. «Boato assordante, un ragazzo è stato sbalzato a terra»

Un nubifragio violentissimo, accompagnato da una tempesta elettrica ha colpito il centro abitato del paese, lasciando dietro di sé una scia di danni e grande spavento.
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Un bagliore accecante, poi un’esplosione che ha fatto tremare le fondamenta delle case. Quella che doveva essere una tipica ondata di maltempo si è trasformata, nel pomeriggio di ieri, in mezz’ora di autentico terrore per i cittadini di San Sperate. Un nubifragio violentissimo, accompagnato da una tempesta elettrica senza precedenti, ha colpito il centro abitato lasciando dietro di sé una scia di danni e grande spavento.
Il cuore dell’evento è stato la caduta di un fulmine a pochissima distanza dalle abitazioni, che ha centrato in pieno un palo della linea telefonica, spaccandone la cima. La scarica elettrica si è propagata istantaneamente nelle case adiacenti attraverso i cavi, trasformando gli elettrodomestici in potenziali pericoli.
“Mi sono trovato davanti a un bagliore immenso e a un’esplosione assordante”, racconta un residente ancora scosso. “Ero in veranda a recuperare la roba stesa sotto la grandine, ho fatto appena in tempo a chiudere tutto e staccare il salvavita”. Il bilancio dei danni materiali è pesante. Nelle abitazioni del vicinato, modem, computer e impianti elettrici sono saltati a catena. Particolarmente colpita una residente che ha visto andare in fumo due televisori, tra cui una Smart TV acquistata di recente, il modem e il PC.
Ma è sul piano umano che si è rischiato. Un giovane che abita accanto al luogo dell’impatto è stato scaraventato a terra dallo spostamento d’aria e dalla potenza dell’esplosione. Fortunatamente, per lui non ci sono state conseguenze fisiche gravi, ma solo un enorme shock. Per trenta minuti il paese è rimasto in balia degli elementi, con la grandine che sferzava le strade, e il bagliore dei fulmini che illuminava a giorno le stanze, seguito dai boati dei tuoni.
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