«Gli abitanti di Sant’Elia hanno diritto di rimanere a vivere nel loro quartiere». Così il sindaco di Cagliari Massimo Zedda è intervenuto sulla questione delle demolizioni dei palazzoni del Favero decise dall’agenzia regionale Area per consentire i lavori di riqualificazione. Zedda ha parlato di questa e altre tematiche durante il dibattito pubblico “Cosa succede in città”, organizzato da Campo Progressista Sardegna e dal gruppo consiliare dei Progressisti sardi e tenutosi ieri pomeriggio al Lazzaretto in una sala gremita di gente. «Occorre comprendere le preoccupazioni di chi risiede in questo quartiere per anni immerso nel degrado. Proprio ora che viene riqualificato, con i lavori per il Parco degli Anelli e il porticciolo, ritengo non sia giusto che le persone vengano trasferite altrove, a meno che non lo scelgano loro».

Partecipanti al dibattito.

Il sindaco ha toccato diversi argomenti riguardanti le problematiche risolte e quelle ancora irrisolte. Rispondendo a un cittadino sulle tariffe della Tari, tra le più alte d’Italia, il primo cittadino ha detto: «È innegabile, ma è anche vero che i servizi offerti ai cittadini sono migliori di quelli delle città italiane che hanno una Tari più bassa; basti pensare alla costante pulizia delle strade o al ritiro gratuito a domicilio dei materiali ingombranti. Con il nuovo servizio di raccolta porta a porta, poi, il costo della Tari sarà minore». Tanti i temi affrontati durante il dibattito, relativi a ciò che è stato e ciò che verrà fatto dall’amministrazione comunale. L’assessora all’Urbanistica Francesca Ghirra ha ricordato, tra gli altri, gli interventi in programma per la riqualificazione di Sant’Avendrace, i nuovi servizi alla cittadinanza a Is Mirrionis e la sistemazione delle piste ciclabili. Il consigliere comunale e presidente della Commissione Cultura Alessio Alìas ha parlato delle nuove aree verdi che stanno nascendo in città, del frutteto che sarà messo a dimora di fronte al mercato domenicale di Sant’Elia e della valorizzazione del polo museale cagliaritano. Il dibattito è stato moderato dal senatore Luciano Uras e dal consigliere regionale Francesco Agus. È intervenuta anche la consigliera comunale di maggioranza Anna Puddu. Presenti anche altri consiglieri e assessori ma anche tanti cittadini.

Dal tardo pomeriggio di mercoledì 26 giugno, i sistemi informatici operativi nei Pronto Soccorso e nei reparti ospedalieri della Sardegna risultano non disponibili a causa di un guasto tecnico che ha interessato l’infrastruttura cloud gestita dal Polo Strategico Nazionale.

A comunicarlo è il Dipartimento di Sanità Digitale di Ares Sardegna, che ha precisato come il disservizio non dipenda da problemi interni all’Azienda, ma da una criticità a monte, su cui si sta intervenendo con urgenza. Attualmente sono al lavoro squadre tecniche di Ares, Sardegna IT, Polo strategico nazionale e i fornitori dei sistemi coinvolti, impegnati nelle complesse attività di ripristino dei servizi digitali. Il problema, fanno sapere da Ares, è in via di risoluzione.

La situazione è sotto costante monitoraggio – fanno sapere dall’Azienda regionale della Salute – e saranno fornite tempestive comunicazioni sull’evoluzione. Nonostante l’interruzione dei sistemi, l’assistenza sanitaria è pienamente garantita, grazie all’attivazione di procedure alternative e alla professionalità del personale sanitario, che ha continuato a operare con efficienza anche in condizioni difficili. Si attendono aggiornamenti nelle prossime ore, con l’auspicio che la piena funzionalità venga ripristinata nel più breve tempo possibile.