“Non votiamo se non arrivano i soldi che ci spettano”: i pastori di Ollolai restituiscono le schede elettorali

Singolare protesta da parte dei pastori di Ollollai che due giorni fa hanno restituito al sindaco del paese barbaricino Efisio Arbau le proprie schede elettorali. A dare la notizia era stato proprio Arbau: «I pastori di Ollolai hanno restituito le schede
Singolare protesta da parte dei pastori di Ollollai che due giorni fa hanno restituito al sindaco del paese barbaricino Efisio Arbau le proprie schede elettorali. A dare la notizia era stato proprio Arbau: «I pastori di Ollolai hanno restituito le schede elettorali. Protesta per i ritardi ed i mancati pagamenti. Ho informato il prefetto».
Il motivo della protesta è il mancato pagamento dei premi comunitari da parte di Argea, ormai in ritardo da due anni. «Non voteremo alle elezioni politiche se non arriveranno i premi che aspettiamo almeno da due anni – ha detto il leader del gruppo Priamo Cottu all’Ansa -. Per questo mercoledì con i nostri familiari siamo andati in Comune a Ollolai e abbiamo restituito le schede nelle mani del sindaco. Stamattina la nostra protesta si è spostata in Prefettura dove siamo stati ricevuti dalla prefetta Carolina Bellantoni. Siamo in ginocchio con la siccità e con la vendita del prodotto che non copre neanche la metà dei costi di produzione, abbiamo bisogno di aiuto ma i premi continuano a tenerseli per cavilli burocratici. Una situazione che ci sta portando all’esasperazione».

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Stefano Cogoni e la promessa a Raffaela: restituire dignità alla memoria di un fratello disperso

Cogoni, appassionato di storia, ha aiutato la signora Raffaela Crobeddu, 100 anni, a ritrovare la data della morte del fratello disperso in Russia nel 1943. Grazie alle sue ricerche, Raffaela ha finalmente potuto ricevere un attestato e ricordarlo con una messa. Un gesto che riporta dignità e affetto a una ferita rimasta aperta per oltre 70 anni.
La passione per la storia può diventare un ponte tra il passato e il presente, tra la memoria collettiva e il cuore delle persone. È ciò che ha dimostrato Stefano Cogoni, residente a Sinnai, profondamente appassionato di storia militare e in particolare dei drammatici eventi della Seconda Guerra Mondiale. Dal gennaio 2019, ha avviato un progetto tanto ambizioso quanto umano: raccogliere testimonianze e interviste in tutta la Sardegna, nei luoghi colpiti dai bombardamenti, spezzonamenti e mitragliamenti, per poi riunirle in un libro. Un lavoro mosso dal desiderio di preservare la memoria e destinare l’intero ricavato in beneficenza.
Nel corso delle sue ricerche, nell’aprile 2020 Stefano si iscrive al gruppo Facebook “Serramanna se…”, spiegando pubblicamente il senso del suo progetto. Inaspettatamente, viene subito contattato da Massimo, figlio della signora Raffaela Crobeddu, classe 1924. La donna accetta con entusiasmo di raccontare la propria esperienza e durante l’intervista rivela un dolore mai risolto: la perdita del fratello Gesuino Crobeddu, classe 1920, caduto in guerra sul fronte russo. Raffaela confessa di non conoscere la data precisa della sua morte, impedendole così di ricordarlo con una messa o un momento commemorativo.
Scosso da quella confidenza, Stefano si impegna immediatamente a fare il possibile per aiutare la signora. A maggio 2020 si reca all’Archivio di Stato di Cagliari, in via Gallura, dove riesce a recuperare il foglio matricolare del soldato. A giugno, invia una prima richiesta alla caserma Maggiore Carlo Ederle di Cagliari per ottenere un eventuale riconoscimento ufficiale. Dopo un ulteriore invio di documentazione a ottobre, a novembre 2020 arriva la risposta tanto attesa: un attestato ufficiale viene finalmente riconosciuto e consegnato alla signora Raffaela.
Grazie alla consultazione della banca dati dei caduti e dispersi della Seconda Guerra Mondiale, Stefano scopre anche la data esatta del decesso di Gesuino: 20 gennaio 1943, in Russia. Il soldato faceva parte della 63ª squadra panettieri presso la 4ª Divisione Alpina Cuneense, coinvolta nella tragica ritirata dal fronte orientale. Per chiudere la ricerca Cogoni ha voluto regalare al figlio della signora Raffaela la replica della medaglia con il nastrino a due stellette.
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