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Oggi i fedeli di rito ortodosso celebrano il Natale: diverse le funzioni a Cagliari

Questa domenica, che segna la fine delle intense festività natalizie per i cattolici latini, segna, per i cristiani ortodossi e per i greco cattolici e le altre comunità di rito orientale, la ricorrenza del Natale. A Cagliari vive da anni una nutrita comunità di persone provenienti dall’est europeo che conserva gelosamente i propri riti liturgici. Le funzioni religiose del Natale si sono svolte questa mattina: alle 9:30 padre Nicolay Volskyy, per i fedeli della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca, ha celebrato la Divina Liturgia all’interno della chiesa di Nostra Signora della Speranza (un tempo luogo importante per gli stamenti ed il Parlamento sardo), in via Duomo. La Comunità della Chiesa Greco-Cattolica con don Vasyl Esteniuk, ha celebrato il Sacro Rito Bizantino nella chiesa di Santa Restituta in Stampace.

Perché i fedeli ortodossi e di diversi riti orientali festeggiano il Natale il 7 gennaio? Per capire questa differenza in una data che per tutti sembra fissa ed inamovibile, bisogna ritornare indietro di molti secoli. Nel 1582, a seguito di diversi studi fatti condurre dal Pontefice Gregorio XIII, ci si rese contro che il calendario giuliano accumulava ormai ben dieci giorni di ritardo rispetto al ciclo solare, di quel passo il calcolo per determinare la data della Pasqua avrebbe portato a stabilire la sua festività sempre più in là con il tempo. Fin dall’epoca di papa Simmaco e per antica usanza romana, si era stabilito che la Pasqua non potesse essere celebrata oltre il mese d’aprile. Si decise allora di correggere l’errore, semplicemente facendo compiere un “salto” al calendario, si passò dal 5 ottobre 1582 al 15 ottobre 1582, questa era solo una delle norme contenute all’interno della Bolla “Inter Gravissimas”.

L’applicazione coinvolse subito quasi tutti i paesi latini, contestavano questo calendario i protestanti e gli ortodossi. In questo modo le feste comuni più importanti non venivano più a coincidere. Gli ortodossi non apportarono nessuna modifica al loro calendario ed arrivarono a condannare la promulgazione del calendario gregoriano. In questo modo ogni secolo ha portato ad un giorno in più di differenza alla fine del XIX secolo i giorni di differenza erano dodici, ma aldilà di tutto, quello che unisce i fedeli delle diverse confessioni rimane il mistero del Natale.

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