di Claudio Castaldi

Il magnifico organo della chiesa di Sant’Antonio abate in via Manno a Cagliari fu realizzato dalla ditta Agati-Tronci nel 1887. Si tratta di uno degli organi più antichi esistenti in Sardegna. Si trova sopra la porta d’ingresso della chiesa a pianta ottagonale. Purtroppo da decenni è inutilizzabile e richiederebbe un’opportuna manutenzione e un adeguato restauro.

Il 6 gennaio, festa dell’Epifania, dalle ore 18.30 alle 20.30, Monsignor Porru ospiterà nella chiesa di Sant’Antonio Abate un bellissimo concerto di Natale dal titolo “Note in limba nel giorno dell’Epifania del Signore”, durante il quale i brani natalizi della tradizione sarda saranno cantati dalla bellissima voce di Lidia Lai e accompagnati al pianoforte dal Maestro Massimiliano Mura.

I brani, racconta la cantante Lidia Lai, sono una raccolta di nove pezzi tratti e trascritti nel “Cantatibus Organis” libro di don Antonio Usai, parroco della parrocchia di San Vito martire in san Vito, composti e armonizzati nel 1930 per la novena di Natale da due sacerdoti, Augusto Sanna (1902-1982) e Pietro Casu (1878-1954), rispettivamente parroco e viceparroco di Oschiri, ormai deceduti, della Diocesi di Ozieri.

Dalla meravigliosa voce di Lidia Lai saranno cantati i seguenti brani: “Sa Mama e su nie”, “Andemus a sa grutta”,  “Duos isposos”, “Naschid’est”, “Su Ninnieddu”, “Celesti tesoru”, “In sa notte profunda”, “Drommi su pizzinnu”, “Acculzu a Betlemme” e “Notte de chelu”.

L’ingresso sarà gratuito ma tutti i partecipanti potranno lasciare libera offerta che sarà devoluta per il restauro del pregiatissimo organo in attesa di futuro e si spera immediato restauro.

Una piantagione con 4.600 piante di marijuana è stata scoperta e sequestrata nelle campagne di Sedini dalla Guardia di finanza di Sassari, con il supporto del Reparto aeronavale di Cagliari.

La coltivazione, dotata di un sofisticato sistema di irrigazione abusivo, avrebbe fruttato circa un milione di euro.

Nel terreno è stato trovato anche un capannone adibito a essiccatoio e deposito. I responsabili non sono stati ancora identificati, ma sul posto sono stati rinvenuti sistemi di videosorveglianza, indumenti e attrezzi ora al vaglio dei laboratori.

Su ordine della Procura di Sassari, dopo aver verificato l’alto contenuto di Thc, le piante sono state distrutte con l’aiuto di Forestas.