L’etichetta che i reali d’Inghilterra devono necessariamente seguire, come molti di voi sapranno, è davvero durissima. Se quindi aspirate a una vita a Buckingham Palace sappiate che dovrete attenervi a “qualche” regola, ecco le più curiose.

• Niente smalto per Kate Middelton: è poco elegante, così come le zeppe, bandite dalla scarpiera reale
• Capodanno in compagnia? Si, ma vietato giocare a Monopoli, è un gioco definito “barbaro”
• Nella tavola della Regina è bandito l’aglio: per gusto personale e per evitare spiacevoli “incidenti” diplomatici…
• Durante i viaggi reali assolutamente no ai frutti di mare o all’acqua del rubinetto: vanno evitate possibili intossicazioni alimentari
• Che ci sia afa o gelo il piccolo George, almeno fino agli 8 anni, deve necessariamente indossare i pantaloncini. Non chiedetevi il perchè, così è e così deve restare
• Kate Middleton deve andare necessariamente dal parrucchiere almeno 2 o 3 volte a settimana: non sia mai avere un capello fuori posto. Vietatissime però extention o meches!
• La royal family ovunque si rechi deve avere sempre gli outfit abbinati e, in valigia, un completo nero, infatti potrebbe improvvisamente venire a mancare qualche componente della famiglia
• Concludiamo con una tradizione che molti sicuramente non conosceranno: nel bouquet nuziale reale non deve mai mancare il mirto. Tradizione vuole che sia così dal matrimonio della regina Vittoria nel 1840 che scelse per il suo mazzo il mirto raccolto dai quattro cespugli sulla facciata est di Fulham Palace

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.