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Una mattina al mercato. Viaggio tra i mercati civici di Cagliari: Santa Chiara

Seconda puntata della nostra rubrica sui mercati civici cagliaritani in vista delle festività ormai imminenti di Natale, Capodanno ed Epifania. Stamattina abbiamo fatto tappa al mercato di Santa Chiara. Trattandosi di un giorno feriale in cui molte persone lavorano, il grande afflusso si concentrerà molto probabilmente questo fine settimana. Quello di Santa Chiara è uno dei mercati più piccoli di Cagliari, ma molto caratteristico perché rappresenta la storia del quartiere al confine con Castello. È tappa fissa di molti turisti e croceristi che visitano la città. Anche qui troviamo prodotti di ottima qualità, a chilometro zero, perciò la freschezza e la stagionalità sono di casa.

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 Mercato di Santa Chiara 9  

Cosa chiede maggiormente la gente? «Agnello, ma anche capretto – dice Valerio De Micelis, macellaio – Purtroppo quest’anno ci sono pochi maialetti per via della peste suina, per cui quando ce li chiedono, ne abbiamo solo poche quantità», commenta rammaricato. Al box del pesce troviamo orate, spigole, qualche anguilla e i cosiddetti “mangiatutto”, i pesciolini piccoli di cui, proprio come dice il nome, non si butta via niente. Ma anche in questo settore, i problemi non mancano, come ammette il pescivendolo dell’unico box di pesce del mercato di Santa Chiara: «Il mare è sempre meno popolato. La pesca a strascico ha danneggiato la fauna marina e oggi, nelle nostre acque, il pesce scarseggia. Esemplari come aragoste, anguille, gamberoni, cannolicchi e gattucci sono sempre più difficili da trovare. Sono proprio queste le cose che la gente ci chiede maggiormente». E, quando si riescono a pescare, «costano tanto. Ad esempio, i gamberoni freschi arrivano a costare 50 euro al kg; l’alternativa sono i gamberoni argentini, ma la qualità cambia notevolmente. C’è chi chiede i gattucci e, quando riusciamo ad acquistarli, li vendiamo a 10-12 euro al kg al consumatore finale».

Molto richieste le anguille, ma anche in questo caso la quantità è calata drasticamente: «Un tempo se ne trovavano tante, ora scarseggiano e da 15 euro ora siamo costretti a farle pagare 20», conclude. Ci spostiamo al bancone di frutta e verdura. Vasta scelta di prodotti freschissimi. «In vista di Natale e Capodanno la gente predilige melanzane, zucchine, peperoni, ma anche i mandarini clementini e le arance – afferma la proprietaria, che però attribuisce il calo dell’affluenza dei clienti «agli ascensori che non funzionano e la mancanza di parcheggi per le persone anziane o coloro che non possono portarsi tutto il carico delle buste della spesa».  Non mancano i box di formaggi, salumi e vini pregiati. Insomma, anche qui un salto è d’obbligo se si vuole acquistare qualcosa di qualità per fare bella figura con gli ospiti durante i cenoni e i pranzi di Natale e Capodanno.

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