Caritas di Cagliari: la mensa offre circa 800 pasti al giorno. In prima fila i disoccupati

Cucine sempre aperte alla Caritas di Cagliari. Oltre 800 pasti al giorno, con punte di 1.200 nei momenti di emergenza, per un totale di quasi 300mila tra pranzi e cene. Sono 1.562 le persone che si sono rivolte alla Caritas,
Cucine sempre aperte alla Caritas di Cagliari. Oltre 800 pasti al giorno, con punte di 1.200 nei momenti di emergenza, per un totale di quasi 300mila tra pranzi e cene. Sono 1.562 le persone che si sono rivolte alla Caritas, non necessariamente per la mensa: 669 in meno rispetto al 2016.
Sono alcuni dei numeri del dossier 2017 della Caritas “Carità, giovani e lavoro”, presentato oggi a Cagliari. La maggioranza delle persone che chiedono aiuto è di cittadinanza italiana in una percentuale pari al 62,7% contro il 34,6% degli stranieri, provenienti soprattutto da Mali, Nigeria e Senegal. Quasi la metà delle persone assistite ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. Livello di istruzione? Medio-basso, con un 5% di analfabeti. Ma il 2,9% ha la laurea. Lavoro? Oltre il 70% non ne ha. I bisogni degli assistiti sono per la maggior parte di natura economica. Poi ci sono gli Sos di chi cerca occupazione, dei migranti e di chi non ha un posto per dormire.
Il dossier della Caritas tratta in maniera approfondita il pianeta giovani: i neet, i ragazzi che non studiano, non hanno lavoro e nemmeno lo cercano più, sono, tra i 15 e i 34 anni, 72.780. «Lo spirito della Caritas – ha detto l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio – deve essere operativo, ma deve anche scavare alla radice dei problemi e cercare delle soluzioni». Chi si rivolge alla Caritas? In prima fila i disoccupati. Ma ci sono anche pensionati, inabili al lavoro e casalinghe. L’80%, nel complesso, non ha un posto di lavoro. Tra le testimonianze del dossier anche quella di chi si è messo al servizio della mensa. «Non mi sarei mai immaginata di essere completamente travolta da questa esperienza – questo un passaggio del racconto – non pensavo mi avrebbe cambiato così tanto nei rapporti interpersonali».

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