Assemini dice “no” ai botti di Capodanno. Il Sindaco Mario Puddu ha appena firmato l’Ordinanza che vieta l’uso di petardi e razzi di ogni tipo da oggi fino alla mezzanotte dell’Epifania.

«Ho appena firmato l’ordinanza che vieta lo scoppio di petardi e botti di vario genere – spiega il sindaco sul suo profilo Facebook – Oltre ai danni che possono provocare a chi li maneggia, l’ordinanza è rivolta a tutela dei nostri amici a quattro zampe».

L’Ordinanza dispone nel periodo il divieto assoluto di usare materiale esplodente, sia al chiuso che all’aperto, in tutte le vie, piazze e aree pubbliche dove transitano o siano presenti delle persone, fatto salvo ove vi siano regolari autorizzazioni. Come da Decreto Legislativo sono previste sanzioni tra i 25 e i 500 euro per l’inosservanza degli obblighi e dei divieti disposti dal provvedimento, oltre che il sequestro del materiale pirotecnico.

Nell’ordinanza si considera necessario e urgente adottare misure idonee a garantire l‘incolumità pubblica, la sicurezza urbana, la protezione degli animali e assicurare le necessarie attività di prevenzione attraverso la limitazione all’uso dei botti e dei fuochi d’artificio sul territorio comunale.

A Cagliari è vera emergenza Covid-19. Al Santissima Trinità sono tante le ambulanze “stipate”, in attesa di poter far accedere all’ospedale i pazienti affetti da Coronavirus. Un via vai continuo, una quindicina di mezzi e persone che attendono anche dalla mattina di poter essere ospedalizzate. Ma accanto al dramma dei malati, c’è quello degli operatori sanitari e volontari. Turni massacranti, ore e ore di superlavoro, senza riuscire a mangiare o andare in bagno.

Emergenza Covid-19, la testimonianza di Alessandro Arias: «Ormai è diventata la normalità. Ho visto medici e infermieri piangere»

Una situazione di pura emergenza al Santissima Trinità di Cagliari. Lo sa bene Alessandro Arias della Cooperativa Sam di Monserrato, in turno serale e sicuro di una nottata di lavoro. «Ormai questa è la normalità. Ho visto medici e infermieri, con anni di esperienza, piangere perché non riuscivano a dare cure ai pazienti». E accanto al dramma di chi soffre e attende il ricovero, c’è quello di chi opera nell’assistenza sanitaria: «Dobbiamo cercarci da mangiare, da bere. Cercare dove fare i nostri bisogni fisiologici. Di notte non c’è niente e dobbiamo arrangiarci. Ci avevano promesso le tende, ma ancora non si è visto niente».

Caos al Santissima Trinità: «Si sarebbe potuto fare di più»

Situazione di caos, insomma, dalle parti di Is Mirrionis. E nonostante il trasferimento di alcuni pazienti al Mater di Olbia e l’apertura di un nuovo reparto numero 5, con 12 posti letto disponibili, è un lavoro ininterrotto per tutti. «Si sarebbe potuto fare di più – lamenta Arias. – Avrebbero potuto usare alberghi e pensionati per le persone da isolare».  E non mancano i disservizi per i cittadini: «Mancano le ambulanze per i cittadini. Ormai non ce ne sono più in circolazione».