Lana di cane, filarla e trasformarla in abbigliamento e accessori: ora è possibile anche da noi! (FOTO)
Unici in Italia ad aver avviato questa attività nelle Marche, Giulia Alberti e la sua famiglia hanno deciso di importare nel nostro paese un processo che, eschimesi e lapponi portano avanti già da secoli: filare il sottopelo dei loro cani
Unici in Italia ad aver avviato questa attività nelle Marche, Giulia Alberti e la sua famiglia hanno deciso di importare nel nostro paese un processo che, eschimesi e lapponi portano avanti già da secoli: filare il sottopelo dei loro cani da slitta ottenendo una delle lane più calde al mondo per i loro indumenti. Se questo è possibile per loro, perché non dovrebbe esserlo per tutti noi che, proprietari di cani, siamo stanchi di dover buttare interi sacchetti di lanuggine del nostro amico?
A differenza di altri paesi, in Italia questa pratica è ancora poco diffusa e conosciuta, di conseguenza ogni anno buttiamo quintali di pelo considerandolo un fastidioso scarto invece che una materia prima di altissima qualità: se si considerano le caratteristiche tipiche del pelo del nostro cane si ha un filato che per morbidezza e isolamento termico supera, per certe razze, la lana d’angora (una delle più pregiate al mondo). Si pensi che i cani da montagna o nordici forniscono un sottopelo fin troppo caldo per la realizzazione di indumenti da usare in casa: con un filato di questo tipo è consigliabile infatti fare indumenti da esterno (giacconi, sciarpe, cappelli, ecc.).
Ancora non siete convinti? Ecco le caratteristiche uniche della lana di cane, che sicuramente, ora, vi faranno ricredere: è anallergica (l’allergene CANfl, responsabile delle reazioni, non è nel pelo ma su di esso perché è prodotto dalle ghiandole sebacee a cui è collegato per impermeabilizzarlo. Di conseguenza, una volta che il sottopelo viene separato dalla ghiandola e opportunamente lavato, perde l’allergene), ecologica, cruelty free, caldissima (è un perfetto isolante termico) e l’eliminarla è utile al nostro animale domestico (il momento della spazzolatura con cui verrà raccolto il sottopelo sarà per lui momento di piacere e coccola, eviterà il formarsi di fastidiosi nodi permette l’ossigenazione della pelle e accelerazione della muta).
Le proprietà della lana di cane dipendono principalmente dalla razza da cui proviene il sottopelo: come si può facilmente intuire, un cane in grado di resistere a -40 gradi sotto lo zero fornirà una lana decisamente più calda di un cane che vive in Sicilia. Si riesce a filare pelo che abbia una lunghezza di almeno 2 cm. Ecco le razze che “Lana di Cane” ha già filato: Alaskan Malamute, Akita Inu, Border Collie, Bovaro delle Fiandre, Cane Lupo Cecoslovacco, Cane da Orso della Carelia, Golden Retriever, Hovawart, Labrador, Maltese, Mastino dei Pirenei, Pastore Maremmano, Abruzzese, Pastore del Caucaso, Pastore dei Pirenei, Pastore tedesco, Samoiedo, Shiba Inu, Siberian Husky, Setter Inglese, Terranova, Tibetan Terrier, Volpino Italiano, Wolfspitz e meticci bellissimi di ogni tipo.
Anche a Cagliari abbiamo trovato chi ha deciso di usufruire di questo originalissimo “servizio”: Silvia Sorrentino, formatore tecnico da cani da soccorso in mare, proprietaria di due favolosi Terranova, Argo e Nerone. «Non appena ho conosciuto l’attività “Lana di Cane” mi sono innamorata e ho deciso di iniziare la raccolta del sottopelo dei miei due Terranova!, ci racconta. E dopo 1 anno passato a raccogliere peli dopo la spazzolatura quotidiana che riponevo all’interno di una scatola, li ho spediti nelle Marche». E i risultati li vedete nelle foto! Uno degli aspetti da non sottovalutare di questa attività è quello emotivo: «Per me, sottolinea Silvia Sorrentino, è un loro dono, un loro ricordo che resterà per sempre con me. Noi viviamo in simbiosi ma so che prima o poi li perderò. Queste creazioni me li faranno sentire vicino anche quando non ci saranno più. Peccato che ancora in Sardegna non ci sia un’attività simile, sono sicura che potrebbe avere successo!».
Ancora qualche dubbio da chiarire? Sicuramente quelli che Giulia e i suoi soci in attività si saranno sentiti dire più spesso: «ma poi non puzza? e le pulci?». A queste domande la risposta è questa: si ricordi che la lana normalmente proviene dalle pecore e dalle capre che, notoriamente, sono animali con molti parassiti e tutto fuorchè profumati! Ecco poi le due caratteristiche che fanno della lana di cane un prodotto pregiato e un diretto concorrente del cachemire e dell’angora: morbidezza e isolamento termico, che sono strettamente legate alla razza da cui proviene il sottopelo ed alla qualità della spazzolatura dello stesso.
Per arrivare al filato pronto da lavorare con i ferri il sottopelo deve passare attraverso varie fasi. Prima di tutto si effettuano i dovuti lavaggi, tanti quanti la lana ne richiede, poi, se il sottopelo lo consente, si procede con la divisione per colore e poi di seguito: cardatura, filatura (il cuore di tutta la produzione), binatura, lavaggio e battitura, creazione del gomitolo e applicazione etichetta e infine spazzolatura. Finito il lavoro a maglia si avrà la possibilità di possedere un prodotto unico, un ricordo tangibile del proprio cane che, con qualche accorgimento, vi darà grandi soddisfazioni nel tempo: la lana di cane infatti ha le qualità dell’angora quindi va lavata in acqua fredda e con prodotti specifici per la lana.
Per info e contatti, pagina Facebook Lana di Cane e sito Lanadicane.it.
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