Punto d’oro per il Cagliari che va a strappare un pareggio importante in casa del Bologna per 1-1: vantaggio di Joao Pedro e risposta di Mattia Destro. Una partita giocata tatticamente benissimo dai ragazzi di Diego Lopez, che hanno imbrigliato i padroni di casa con una disposizione corta, attenta, veloce e vivace. Trovato il vantaggio, hanno sofferto nel secondo tempo il ritorno della formazione di Roberto Donadoni ed una certa stanchezza nelle ripartenze che hanno costretto il baricentro ad abbassarsi troppo: il pareggio di Destro è arrivato solo su una uscita errata di Rafael. Il Cagliari trova un pareggio dopo 23 partite dopo ha solo perso o vinto.

CRONACA.
Qualche problema nel riscaldamento per Andreolli, così Lopez manda in campo dal primo minuto Pisacane mentre il resto della formazione viene confermata. Calcio d’inizio dei padroni di casa che attaccano da destra verso sinistra, in due minuti si accende la partita: prima Donsah sguscia via a Faragò, i due si spingono in area cagliaritana e l’arbitro fischia il fallo del bolognese; nel ribaltamento di campo, Padoin trova un bel corridoio sulla sinistra per attaccare la profondità e serve un bel pallone in mezzo che Joao Pedro colpisce mandando a lato da posizione favorevole. Al 8′ il cross di Padoin viene colpito male da Pavoletti a tu per tu con Mirante, il Bologna risponde con una serie di tiri sterili di Donsah e Pulgar che vengono ribattute dai difensori in maglia bianca. Al 23′ i padroni di casa vanno al gol con Verdi ma sia l’arbitro che i suoi assistenti annullano per palese fuorigioco; poco dopo un colpo di testa di Palacio viene ostruito da un tocco di braccio di Ceppitelli ma anche qui l’arbitro non pare aver dubbi e lascia correre, ritenendo il gesto involontario. Colpo di testa alto di Joao Pedro, Rafael blocca un pericoloso cross di Palacio ma quel che si nota è che il Cagliari è uscito da dieci minuti di blackout che potevano esser puniti in maniera pesante. Al 42′ i rossoblù vanno in vantaggio: Pavoletti ruba palla a De Maio, Faragò alza una palombella per Joao Pedro che infila un preciso diagonale alle spalle di Mirante. Il primo tempo si chiude sull’1-0 per il Cagliari grazie al gol di Joao Pedro.

Rientro in campo senza cambi per entrambe le squadre nel secondo tempo. Ceppitelli si prende un giallo abbastanza irritante dopo appena 50 secondi per un fallo vicino all’area su Palacio, un fuorigioco ferma Pavoletti a tu per tu con Mirante. Al 50′ Ionita si mangia il raddoppio ma è bravissimo Mirante a respingere il suo sinistro, il Bologna prende coraggio nel tornare ad offendere con Palacio e Verdi ma c’è la strenua opposizione della difesa cagliaritana. Rafael compie un miracolo sulla punizione precisa di Pulgar dal limite, Ionita e Joao Pedro provano sempre a far uscire i compagni dal proprio guscio dopo aver ben tenuto le folate offensive avversarie. Ancora un contatto dubbio in area tra Padoin e Poli, l’arbitro La Penna ammonisce il secondo per simulazione; al 67′ lo stesso Poli sbaglia un gol fatto tirando alle stelle a tu per tu con la porta spalancata dopo il bel cross di Palacio. Conclusione alta di Mbaye, il Cagliari è in affanno e non riesce ad uscire dalla propria metà campo con lucidità, Romagna salva il salvabile e riesce  a tenere il punteggio invariato. Pavoletti colpisce male su servizio di Faragò, Dessena rileva lo stanchissimo Joao Pedro, Rafael para bassa un tiro fiacco di Donsah. Barella tenta di sorprendere Mirante visto fuori dai pali, al 80′ il Bologna pareggia: cross di Masina in area, Rafael sbaglia la lettura dell’uscita e Destro può colpire di testa e segnare l’1-1 con la porta vuota. Il Cagliari risponde con un tiro di Pavoletti sopra la traversa, Capuano rileva l’infortunato Pisacane, la partita si blocca a centrocampo tra vari errori e recuperi. Dentro Deiola per Barella, il tempo di recupero scorre lungo fino al triplice fischio dell’arbitro La Penna: si chiude sull’1-1.

TABELLINO.

Bologna (4-3-3): Mirante; Mbaye, De Maio, Maietta, Masina; Donsah, Pulgar, Poli (al 78′ Okwonwko); Verdi, Destro (al 90′ Petkovic), Palacio. All. Donadoni

Cagliari (3-5-2): Rafael (5.5); Romagna (7), Pisacane (6) (al 84′ Capuano sv), Ceppitelli (6.5); Faragò (6.5), Barella (6.5) (al 91′ Deiola sv), Cigarini (6), Ionita (6.5), Padoin (6.5); Pedro (6.5) (al 69′ Dessena 6), Pavoletti (6). All. Lopez (6.5)

Arbitro: Federico La Penna di Roma. Assistenti: Alessandro Costanzo di Orvieto e Fabiano Preti di Mantova

Gol: Joao Pedro (42′), Destro (80′)

Ammoniti: Destro (29′), De Maio (43′), Ceppitelli (46′), Barella (56′), Palacio (62′), Maietta (63′), Mirante (84′)

Note: recupero 1′ e 4′

Cagliari, il Consiglio di Stato conferma il divieto di legare le bici fuori dagli stalli.

Una decisione che farà discutere e che segna un punto a favore del decoro urbano in città. Il Consiglio di Stato ha “promosso” il giro di vite voluto dall’amministrazione dell’ex sindaco Paolo Truzzu, confermando la piena legittimità del divieto di incatenare le biciclette fuori dagli stalli dedicati.

Con una sentenza che rigetta il ricorso presentato dalla Fiab di Cagliari, i giudici di Palazzo Spada hanno messo la parola fine a una lunga battaglia legale.

Il provvedimento, incluso nel regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana approvato dalla precedente amministrazione comunale, stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che è vietato legare le biciclette a “infrastrutture pubbliche non destinate allo scopo”. La violazione di questa norma comporta l’applicazione di sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 100 a un massimo di 300 euro.

I giudici hanno spiegato che la decisione mira a tutelare, in un’ottica di miglioramento della vivibilità e del decoro della città, quelle infrastrutture che spesso si trovano sui marciapiedi, nelle piazze, nei parchi, o vicino a monumenti. Si tratta di elementi di arredo urbano come ringhiere, recinzioni o pali, per i quali è già generalmente vietata la sosta di qualsiasi veicolo. Pertanto, secondo il Consiglio di Stato, la disposizione non viola in alcun modo le norme del codice della strada.

Ma la sentenza va oltre, affrontando un punto cruciale sollevato dai ricorrenti. La Fiab aveva denunciato una presunta disparità di trattamento tra gli “utenti deboli”, ovvero i ciclisti, e gli “utenti forti”, come gli automobilisti, sostenendo che la norma penalizzasse i primi a vantaggio dei secondi. Il Consiglio di Stato ha respinto categoricamente questa tesi, evidenziando che una disparità di trattamento può essere configurabile solo in presenza di situazioni perfettamente identiche, e che tale condizione non sussiste in questo caso. I giudici hanno inoltre ritenuto infondata la disparità invocata in appello anche rispetto ai monopattini.

Infine, sono state giudicate infondate anche le censure che contestavano la presunta contraddittorietà del regolamento con gli obiettivi fissati dal Piano Urbano della mobilità sostenibile. A questo proposito, il Consiglio di Stato ha ribadito che si tratta di una valutazione discrezionale, per la quale “il giudice non può sostituirsi all’amministrazione”. La decisione ha quindi confermato la legittimità dell’azione comunale, stabilendo che la tutela del decoro urbano è un obiettivo prioritario che può essere perseguito attraverso normative specifiche.