Convivenza tra studenti fuori sede e cagliaritani: l’aggressione al bar Giardino ha cambiato qualcosa?

Cagliari è una città universitaria con le facoltà tra le migliori d’Italia, secondo le classifiche nazionali. Il capoluogo sardo ospita da sempre studenti provenienti da tutta la Sardegna, principalmente dal centro dell’Isola, dal Nuorese all’Ogliastra. Una città accogliente che piace
Cagliari è una città universitaria con le facoltà tra le migliori d’Italia, secondo le classifiche nazionali. Il capoluogo sardo ospita da sempre studenti provenienti da tutta la Sardegna, principalmente dal centro dell’Isola, dal Nuorese all’Ogliastra. Una città accogliente che piace ai giovani che qui vengono a studiare, per i servizi che offre l’Università e per i tanti divertimenti e svaghi .
Purtroppo, però, ciò che manca è l’integrazione tra i fuori sede e i giovani cagliaritani. Fuori dalle facoltà, ognuno sta con il proprio gruppo, solitamente proveniente dalla stessa zona dell’Isola e raramente ci si “mischia” con gli studenti della città ospitante. Il discorso, ovviamente, vale anche da parte degli studenti cagliaritani, che tendono a frequentare ambienti diversi dai loro colleghi di fuori. Ciò non significa che ci siano tensioni, ma ciò che manca è proprio l’incontro e, appunto, una vera e propria integrazione e conoscenza reciproca.
Questo, per fortuna raramente, a volte può generare scontri ed episodi riprovevoli, come quello accaduto mercoledì notte al bar Giardino di via Campania, in cui è rimasto gravemente ferito un giovane studente 26enne palestinese con passaporto israeliano, Ehab Salman. Un fatto increscioso che parrebbe un vero e proprio atto di bullismo. Amer, amico stretto della giovane vittima e suo collega universitario (entrambi studiano Medicina), parla di un’aggressione premeditata: «Ehab e i suoi amici nuoresi si trovavano al bar per fare colazione al termine di una festa di laurea, quando sono entrati cinque giovani cagliaritani ubriachi e hanno cominciato a deriderli, strappando gli occhiali di dosso a un ragazzo nuorese. Ehab è intervenuto chiedendo loro di restituirglieli, specificando che non avevano intenzione di litigare, anche perché avevano appena pagato e stavano andando via dal bar. Da quel momento, quei ragazzi hanno cominciato a prenderlo in giro per come era vestito, apostrofandolo come “pinguino”».
Il personale è intervenuto per cercare di placare gli animi, ma fuori è successo ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato. «Un pugno al volto – continua Amer – ed Ehab è caduto rovinosamente a terra sbattendo la testa. Ha perso i sensi ed è stato portato al pronto soccorso». Secondo i testimoni presenti, quattro dei cinque giovani cagliaritani sono scappati poco prima che la situazione degenerasse ancora di più. Sul posto è rimasto Marco De Agostini, il 23enne che ha sferrato il colpo che ha portato Ehab in ospedale. De Agostini, con precedenti, è stato rintracciato dai carabinieri e arrestato. Ora si trova presso il carcere di Uta. Il giorno prima, è stato trovato alla guida del veicolo di un amico senza patente (mai conseguita). Secondo Amer, si tratterebbe di un’aggressione premeditata: «È un personaggio noto alle forze dell’ordine. Va in giro con l’intento di provocare risse». Ehab, iscritto a Unica 2.0 e residente a Cagliari da 7 anni insieme al suo amico e connazionale, continua a essere ricoverato all’ospedale Brotzu in coma farmacologico. Stando all’ultimo bollettino medico, le sue condizioni sarebbero ancora molto gravi ma stabili.

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